Una delle sfide principali del settore tessile è la ricerca di tessuti innovativi ecologici e naturali che preservino l’ambiente e la qualità dei prodotti venduti.
L’ecologia nell’industria tessile, infatti, svolge un ruolo fondamentale per l’ambiente. Questo perché, a causa del lavaggio dei capi e dei processi di tintura e finitura dei capi, l’industria dell’abbigliamento è responsabile del circa il 20% dell’inquinamento globale dell’acqua e del 10% dell’emissioni globali di carbonio.
Ogni anno, inoltre, i brand di moda producono circa 80 miliardi di capi, causando oltre 5,8 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, solo in Europa.
La consapevolezza ecologica, dunque, è diventata un tema fondamentale nell’ambito della moda. Molti brand utilizzano tessuti green per i propri prodotti, ma non tutti sono effettivamente ecologici durante il loro intero ciclo di vita.
È per questo che la selezione delle fibre e dei tessuti ecologici per creazione dei capi è uno step fondamentale nel processo di creazione dei prodotti, per poter ridurre l’impatto dell’intero ciclo di un capo d’abbigliamento.
Tessuti ecologici naturali
Tessuti quali la lana, il lino e la seta sono tra i tessuti ecologici più conosciuti, che tutti noi possiamo trovare nel nostro armadio, perché naturali e biodegradabili.
Questi tessuti sono materie prime naturali e, dunque, non hanno bisogno di sostanze per la loro lavorazione.
Nonostante la loro origine naturale, però, questi materiali hanno un limite e, spesso, per fronteggiare la loro scarsa disponibilità, si ricorre ad allevamenti intensivi o modalità di coltivazioni con utilizzo di sostanze inquinanti.
Ecco perché è necessario ricorrere ad ulteriori tessuti ecologici che siano innovativi e che prevengano ogni utilizzo di sostanze dannose.
Tessuti ecologici innovativi
L’industria tessile è in continuo cambiamento e molte sono le industrie che negli ultimi anni si sono adoperate per inserire nei loro processi di produzione dei tessuti che siano ecologici e soprattutto innovativi.
Alcuni tra i materiali più innovativi sono, per esempio, il Biosteel, seta sintetica vegana, e il Wineleather, materiali fatto con bucce, semi e raspi d’uva.
Ma vediamo insieme alcuni dei materiali più innovativi ma poco conosciuti, con basso impatto ambientale.
Newcell Fiber
La Newcell Fiber è un tessuto ecologico fatto da una polpa derivante dalla trasformazione di tessuti ad alto contenuto di cellulosa, che non richiede aggiunta di sostanze chimiche.
Il suo principale punto di forza è chiaramente il riciclo di fibre ricche di cellulosa, che possono essere trasformate in materiale sostenibile.
Econyl
Il tessuto Econyl deriva dal riciclo del nylon di prodotti a fine vita, che vengono rigenerati e trasformati. Il prodotto può essere utilizzato, ad esempio, per pavimentazioni tessili o per la creazione di capi d’abbigliamento.
Il suo punto di forza è la possibilità di riutilizzo infinite volte.
Bionic Yarn
Il Bionic Yarn è un filato ecologico derivante da plastica fusa e riciclata, avvolta ad una fibra di poliestere.
Le fibre vengono filate insieme, creando il cosiddetto “Yarn-core” (centro del filato), attorno al quale si avvolge uno strato protettivo finale.
Il prodotto è stato lanciato nel lontano 2009 ed è subito diventato famoso, tanto da portare grandissimi marchi della moda, sia low cost che di lusso, ad utilizzarlo per la creazione di capi e scarpe.
Orange Fiber
Orange Fiber deriva dalla trasformazione dei materiali vegetali della filiera agrumicola.
La cellulosa è estratta dagli scarti delle arance utilizzate per la produzione di succhi e profumi per l’ambiente.
Il suo punto di forza è l’utilizzo di scarti vegetali, che generalmente risultano essere sempre difficili da smaltire.
Soybean Protein Fiber
Il Soyebean Protein Fiber derivata dalla soia post-oliatura e il suo processo di produzione è ecologico al 100%.
Per essere ricavato, la proteina viene estrapolata dalla soia distillata e sottoposta ad operazioni di polimerizzazione. Dopo essere cotta per produrre il filato ad umido, viene tagliata e termoformato.
Corn Fiber
Il Corn Fiber deriva dalla lavorazioni dello zucchero rilasciato da mais, amidi e da alcuni legumi.
Il materiale ecologico è alto assorbimento di umidità e resistente al calore e ai raggi UV.
Crabyon
Dagli scarti dei crostacei, deriva infine il Crabyon. Il materiale è ricavato dal chitosano, sostanza che protegge i gusci dei gamberi, che viene mescolato a fibre naturali come il lino, il cotone e la lana.
Il Crabyon è particolarmente indicato per la realizzazione di indumento intimo e per tessuti medici e materassi.
Certificazioni tessuti ecologici
Vi sono diverse certificazioni che mirano ad attestare la qualità dei prodotti tessili e a promuovere l’uso di capi d’abbigliamenti che salvaguardino l’ambiente e tutelino i lavoratori.
Tali certificazioni, non solo diffondono informazioni trasparenti sui prodotti in vendita, ma favoriscono la scelta di prodotti ritenuti rispettosi per l’uomo e per l’ambiente.
Tra le certificazioni più importanti, vi sono:
- Global organic textile standard: controlla e attesta l’assenza di sostanze chimiche non conformi in tutti i processi della filiera tessile;
- Organic content standard: induvidua e condivide le realtà più meritevoli nell’industria tessile e dell’abbigliamento;
- Global recycle standard: dimostra che i materiali dichiarati riciclati siano effettivamente ricavati da scarti lavorati con processi ecologici;
- Forest stewardship council: attesta che la materia prima proviene da foreste gestite in maniera responsabile.