Il Vestito Verde rende la moda e il vestire sostenibile facile e accessibile. È la prima piattaforma italiana che si occupa di scoprire negozi fisici ed e-commerce di moda sostenibile ed etica.
La fondatrice è Francesca Boni, classe 1999, studentessa bolognese dell’Università Bocconi, crea il vestito verde in quarta liceo. Era in Canada quando ha cominciato ad interessarsi alla sostenibilità e alla moda etica. Dopo aver visto vari documentari sul tema, si rende conto che questo non era molto trattato in Italia. Creando un gruppo su Facebook permette alle persone di scambiarsi opinioni e conoscenze.
Il Vestito Verde dedica una parte del sito all’educazione della community: quella riservata al Blog. Vengono pubblicati articoli che spiegano in modo semplice tutti i temi portanti del progetto. In questo modo il sito diventa un punto di riferimento per il consumatore interessato alla moda sostenibile; per riuscire a trovare in modo semplice sia negozi dove comprare ma anche informazioni su materiali innovativi o idee regalo. Il database è strutturato in modo da poter filtrare la ricerca attraverso diverse categorie come: fascia di prezzo, provenienza, stile, certificazioni e sostenibilità.
La mappa
Per rendere tutto più semplice e immediato hanno pensato di creare una mappa; raccogliendo più di mille negozi che vendono abiti etici, vintage e sostenibili sia per l’ambiente che per il territorio italiano. La mappa è integrabile a Google Maps così da averla sempre a portata di mano quando si è fuori casa. I negozi presenti sulla mappa sono color coded: blu cobalto, rosa, giallo, verde chiaro, rosso, verde scuro, blu scuro.
Tipologie di negozi
Abbigliamento di seconda mano: acquistando vestiti di seconda mano non si finanzia la produzione di nuovi abiti e si allunga il ciclo di vita dei capi.
Negozi di abbigliamento vintage: funzionano un po’ come l’abbigliamento di seconda mano, con la differenza che qui possiamo trovare anche abiti originali del passato. Considerando che la moda è un sistema ciclico, i modelli di vestiti torneranno (quasi) sempre di moda con gli anni; cercare abiti nei negozi vintage è la miglior soluzione per fare shopping sostenibile trovando pezzi unici.
Negozi di abbigliamento equo-solidale: basati sulla trasparenza, sul dialogo e il rispetto. L’obiettivo di questa tipologia di negozi è una maggiore equità tra Nord e Sud del mondo, rispettando l’ambiente e contribuendo ad uno sviluppo sostenibile generale.
Negozi sostenibili: che comprendono tutte le realtà che tramite la produzione dei loro capi rispettano i lavoratori e l’ambiente. Queste aziende creano abiti con stoffe rigenerate, materiali a basso impatto ambientale e accorciando la filiera.
Abbigliamento prodotto da sartorie sociali e cooperative: questa tipologia è molto importante perché i negozi hanno una grande valenza etica ed educativa. Generalmente chi lavora qui appartiene ad una categoria in difficoltà, più debole che tramite questi lavori riesce ad integrarsi di nuovo all’interno della società.
Negozi di abbigliamento in affitto: shop che danno la possibilità di utilizzare abiti per occasioni speciali per poi riportarli in negozio. Questo servizio fa sì che non si comprino abiti che tendenzialmente utilizziamo con meno frequenza che finiscono in fondo all’armadio.
Abbigliamento made in Italy e artigianale: questa sezione ci permette di sostenere il territorio, la tradizione, ma soprattutto di esaltare piccole realtà che piano piano sono state messe in secondo piano dai negozi di fast fashion.
Il Vestito Verde ha un motto chiaro “Green is the new black”, ovvero riuscire a far diventare la moda sostenibile un’abitudine semplice e alla portata di tutti. Potete trovare il loro sito qui, vi consigliamo di andare a dare un’occhiata!