Staiy

il primo market place che unisce stile sostenibilità e tecnologia

Quando si parla di moda sostenibileè facile cadere in alcuni luoghi comuni riguardo l’estetica dei capi che nell’immaginario comune sono larghi, informi e grezzi, e l’elevato prezzo e dunque l’inaccessibilità.

Da questi paradigmi difficili da scardinare nasce la sfida di STAIY, il primo e-commerce che riunisce oltre 80 brand di moda etica e sostenibile: velocizzare la transizione dei consumatori verso acquisiti più consapevoli offrendo una piattaforma contemporanea che permetteun’esperienza di acquisto facile e altamente personalizzata.

Nato da un’idea di quattro giovani ragazzi italiani – Adrian Leue, Alessandro Nora, LudovicoDurante e Chiara Latini- nel cuore di Berlino a novembre del 2019, il progetto è stato nominato vincitore del Fashion Reboot’s Start-up Contest e già dal nome (STAIY = sustainability + style  + AI) afferma i suoi valori fondanti di rispetto dell’ambiente e innovazione senza dimenticare lo stile.

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Questo è anche il trittico valoriale in base al qualevengono selezionati i brand che andranno a far parte del marketplace. Stayi ha infatti sviluppato un sistema di brand-ranking basato su 5 fattori, oltre che sulle certificazioni ottenute,per valutare la loro impronta pre e post produzione:

  • La percentuale del riutilizzo e riciclaggio di acquae l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili;
  • Il livello di consumo energetico ed emissioni della produzione e dell’intera supplychain, dall’approvvigionamento delle materie prime, al luogo di produzione e ai mezzi di trasporto usati;
  • L’utilizzo di materiali riciclati, organici e innovativi lavorati secondo processi sostenibili come l’upcycling per ridurre al massimo gli sprechi e gli scarichi. Fondamentale per questo sono la tracciabilità dei materiali e l’educazione dei lavoratori verso il corretto uso degli agenti chimici impiegati per la colorazione dei tessuti;
  • Le condizioni socio-economichedei lavoratori e il rispetto dei diritti fondamentali. In particolare, gli aspetti indagati e valutati sono salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro, adeguati livelli salariali e parità di genere. Assolutamente inammissibili sono lo sfruttamento dei minori, le molestie e le differenze di genere.;
  • L’impegno ed il sostegnoallo sviluppo economico e sociale della propria comunità locale e di progetti ecosostenibili correlati alla piattaforma, a conferma dell’eticità del brand oltre il business.
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Per indagare questi fattori viene utilizzato un questionario di 62 domande (17 qualitative e 45 quantitative) sviluppate a partire dai Global Sustainable Development Goals (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite. La metodologia utilizza una scala a 5 punti, in cui alle domande più rilevanti viene assegnato il maggior valore,garantendo una valutazione obiettiva delle risposte grazie automatizzata. Le domande qualitative invece sono valutate singolarmente dal dipartimento di sostenibilità che segue linee guida specifichestilate dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), il World ResourcesInstitute, la World Bank, la Fashion IndustryPulse, la Ellen Mac Arthur Foundation e molti altri documenti di ricerca e rapporti di gruppi di lavoro scientifici.In caso di esito positivo, il brand entra a far parte della piattaforma e il suo report rimane disponibile presso una pagina dedicata.

Questa valutazione, oltre che a farli entrare all’interno del circuito del marketplace,aiuta i marchi a identificare i loro punti di forza e debolezza relativamente ai 5 fattori indagati, permettendo loro così di poter andare a correggere e migliorare dove necessario, inoltre misura e certifica in modo obiettivo gli sforzi compiuti nell’ambito della sostenibilità.

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Per i fondatori di Staiy, la sostenibilità non è unasolo tendenza e perciò hanno deciso di utilizzare il proprio sistema di selezione per associare ad ogni brand un punteggio dettato dalla positività delle risposte e far corrispondere ad ogni acquisto un numero di Impact Points da convertire in una donazione a favore di progetti di organizzazioni no-profit su temi ambientali e sociali.

Tale sistema, oltre che valutare l’incontro tra etica ed estetica dei brand, permette la condivisione di informazioni rilevanti in maniera immediata e intuitiva e la responsabilizzazione del consumatore, dandogli la concreta possibilità di supportare progetti sostenibili. Una volta raccolti 25 punti, questi possono essere trasformati in una donazione a OneTreePlanted e quattro sono i progetti ai quali è possibile destinare i propri Impact Points: l’empowering delle donne in Rwanda, il ripristino della foresta pluviale amazzonica in Perù, la salvaguardia delle specie in estinzione in Indonesia e la costruzione di fonti d’acqua in Kenya.

Anche le politiche commerciali adottate riflettono l’eticità della piattaforma. Niente flash sales ed altre dinamiche volte a massimizzare le vendite, ma un sistema di suggerimento degli acquisiti altamente personalizzato grazie all’utilizzo di sistemi di AI (Artificial Intelligence).

L’algoritmo di personalizzazione di Staiy utilizza il linguaggio universale delle immagini, scansionando le foto dei prodotti e rilevandone lo stile, per poi abbinare gli articoli al gusto individuale del consumatore, dedotto in base a ciò che nella ricerca è preferito dall’utente.La funzione è disponibile per gli utenti registrati che definiscono il proprio stile rispondendo adun questionario al momento della registrazione e il processo di raccomandazione viene via via perfezionatoogni qualvolta si interagisce con l’app, esprimendo gradimento o meno perl’elemento visualizzato.

Notando negli altri fashion e-commerceun’esperienza di navigazione ed acquisto poco personalizzata, Stayi ha voluto creare un sistema che fosse veramente in grado di “ascoltare” i desideri dei propri clienti e garantire un portale il più possibile strutturato e soddisfacente.L’utilizzo dell’algoritmo consenteinfattidi guidare e supportare il consumatore verso scelte consapevoli, intervenendo a monte sulla possibilità di fare il reso, troppo spesso incoraggiato dagli shop online e contrario alle dinamiche della moda etica che, per definizione, privilegia dinamiche produttive che mettono al primo posto fattori ambientali, sociali e tecnologici (sviluppo ed innovazione della manifattura, ricerca della qualità, riutilizzo e riduzione emissioni e inquinamento ambientale), i quali non possono concordare con i ritmi serrati e l’economicità delle filiere del fast fashion.

Così facendo, Staiy diventa vetrina per tutti quei brand e designer che incarnano i valori di rispetto verso l’ambiente e la società attraverso la moda e l’innovazione.

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