Il ruolo dell’industria della moda nel fronteggiare la crisi climatica sta diventando cruciale. I brand stanno prendendo sempre più consapevolezza dell’impatto della produzione e del consumo sull’ambiente, in particolare del cosiddetto fast fashion, e molti stanno apportando cambiamenti positivi all’interno dei vari anelli della supply chain – materiali d’imballaggio, approvvigionamento delle materie prime, logistica, etc. – e indagando più seriamente i modi in cui essere Carbon Neutral. Il termine significa eliminare dall’atmosfera la stessa quantità di anidride carbonica immessa in essa durante la produzione, l’imballaggio e il trasporto dei loro prodotti.
Per Sheep Inc., fashion label – fondata da Edzard van der Wyck, Michael Wessely e Gavin Erasmus nel 2019 – essere carbon-neutral non è però abbastanza: il loro obiettivo è essere carbon-negative. Come? Riducendo dieci volte l’impatto generato dalla produzione di ogni maglione mediante la diminuzione delle emissioni di carbonio e investendo in progetti di biodiversità.
Il mix di conoscenza ambientale e competenze tecniche derivante dal background dei 3 fondatori ha permesso loro di produrre un maglione unisex biodegradabile al 100% realizzato in lana Merino, prodotta in Nuova Zelanda nello stabilimento di Lake Ohau, utilizzando i più alti standard per garantire il benessere delle pecore e certificata ZQ (lana etica, leader nel mondo).
Disegnato da Alexander Lewis, filato nel Nord dell’Italia e prodotto in Spagna tramite innovative tecnologie 3D, il capo è disponibile in cinque colori ispirati dalla natura – tre neutri, più rosso argilla e blu Pacifico – e in due spessori, uno più leggera (Light Knit) e uno più pesante (Medium Knit). I dettagli, rifiniti a mano, come un blocco di colore a contrasto, cucito a mano sul lato posteriore del girocollo e ispirato ai segni di percussione che gli agricoltori usano per identificare le loro pecore, arricchiscono lo styling minimale del maglione. Il tessuto ha tutta la morbidezza del cashmere e tutti i vantaggi tecnici della lana: regola il calore corporeo (caldo quando fuori è freddo e traspirante quando fa caldo), non ha bisogno di essere lavato spesso poiché respinge naturalmente lo sporco e non trattiene l’umidità e gli odori. E’ incredibilmente resistente, permettendo così di ridurre la frequenza di nuovi acquisti e conseguentemente nuove emissioni di carbonio, e in più è coperto da una garanzia a vita che consente di rispedire il maglione nella sede londinese di Sheep Inc. per la manutenzione di eventuali buchi, fili impigliati o pilling eccessivo.
Trasparenza e tracciabilità oltre la sostenibilità
Sheep Inc. va oltre la scelta di fornitori sostenibili come fattorie a emissioni zero o filatoi italiani che utilizzano energia rinnovabile al 100%. L’utilizzo degli scarti di filato per aggiungere dettagli unici alla scollatura e l’impiego di imballaggi ricavati da materiali riciclati, la trasparenza è un altro dei valori fondanti del brand.
Ogni maglione è dotato di un tag NFC sull’orlo, che imita le etichette che le pecore hanno nelle orecchie, realizzato con una plastica ecologica chiamata EcoPaXX (una poliammide 100% carbon neutral prodotta principalmente da olio di semi di ricino rinnovabile che detiene la certificazione d’argento Cradle to Cradle), il quale può essere facilmente estratto e riciclato alla dismissione del maglione, mentre il resto del tessuto può essere depositato nel terreno per degradarsi entro un anno.
La scansione tramite smartphone del codice univoco che contrassegna l’etichetta consente di tracciare tutti i dettagli del percorso di produzione del maglione: approfondimenti sulle origini dei materiali, sull’utilizzo dell’acqua, sulle tecniche di produzione e perfino sul nome della pecora che ha fornito la lana per il maglione, la data di tosatura e il nome della persona che ha rifinito a mano il girocollo.
Inoltre, una volta ricevuto il maglione, si adotta anche una pecora (come suggerisce il nome del brand Sheep Inc.) che soggiorna nella stessa fattoria in Nuova Zelanda da cui proviene la lana impiegata e grazie a un tag RFID nell’orecchio di ogni pecora, l’azienda è in grado di inviare aggiornamenti regolari sul benessere dell’animale e sui suoi principali eventi come tosatura e parto, con l’obiettivo di ricordare ai consumatori che i loro vestiti provengono da un animale vivente.
Reinvestire per essere Carbon Negative
Oltre a limitare al massimo le emissioni di carbonio generate dai maglioni (circa 35kg x capo) adottando processi virtuosi nelle varie fasi del ciclo di produzione (ad esempio sebbene la lana provenga dalla Nuova Zelanda e questa sia distante dalla sede di Londra, il trasporto del materiale rappresenta solo l’1% dell’impronta di carbonio totale di Sheep Inc.), Sheep Inc. reinveste il 5% dei ricavi destinandolo a progetti di biodiversità validati da un gruppo indipendente di esperti di crisi climatiche, che include il professor Mark Maslin, capo della climatologia all’University College di Londra. Questi spaziano dal sostegno alla catena di fornitura diretta – come il ripristino e la pulizia dei corsi d’acqua, la piantumazione di alberi e la protezione della fauna locale in prossimità degli agricoltori con cui collaborano – al beneficio su quelle aree del mondo che sono state influenzate negativamente dalla moda o dall’agricoltura, a questioni più urgenti e di portata mondiale come la deforestazione dell’Amazzonia, dove Sheep Inc. ha assicurato la protezione di 9000 metri quadrati della foresta pluviale brasiliana nello stato di Acri dell’Amazzonia.
L’obiettivo di Sheep Inc. è spingere il settore della moda a fare di più del “semplice” green washing e farlo adesso. Prima casa di moda al mondo a emissioni di carbonio negative, il brand si auspica di non essere l’unico a compensare le emissioni di carbonio oltre quelle che egli stesso produce, dimostrando che è possibile offrire articoli di moda che non siano solo belli esteticamente, ma che siano positivi nei confronti dell’ambiente, sempre più bisognoso di attenzione.