Alla sua 30a edizione, Milano Unica ha dimostrato il proprio impegno a includere la sostenibilità come elemento comune nei prodotti offerti dai suoi espositori. Per la prima volta è stata integrata l’area delle tendenze e sostenibilità della moda per promuovere una connessione fondamentale tra attenzione all’ambiente e contenuto creativo; in quest’area l’arte è protagonista con una mostra fotografica in cui si raconta dieci anni della piattaforma Cittadellarte Fashion B.E.S.T. (Better Ethical Sustainable Think – thank) dedicata alla sostenibilità nella filera della moda. Come asse centrale il Terzo Paradiso della creazione di Michelangelo Pistoletto.
Parte integrante sono stati i seminari dedicati alla sostenibilità; fu esposti l’evoluzione del monitoraggio e il miglioramento nei processi produttivi; manifestando l’orientamento delle aziende verso una graduale riduzione dell’inquinamento ambientale. Uno di questi workshop; “L’identità del lino, sempre più verde e innovativo”, organizzato dalla sezione biancheria SMI in collaborazione con CELC. Ed “Un viaggio verso la sostenibilità della catena di approvvigionamento”, seminario sull’impronta ambientale del PEF.
È interessante vedere come il problema della sostenibilità cessa di essere una tendenza a diventare a poco a poco ma fortemente una parte essenziale del processo di produzione. Sebbene sia vero che per promuovere un’economia circolare è importante che questi processi includano l’intera vita del prodotto e materia prima. Penso che siamo sulla buona strada.
È piacevole sottolineare che c’è un notevole miglioramento nella preparazione degli espositori per quanto riguarda le informazioni sui loro prodotti sostenibili. Sia agli elementi, processi o alle certificazioni che possiedono.