Felipe Fiallo è il vincitore del premio ITS Fondazione Ferragamo e ITS People Choice’s Award nell’edizione 2020 di ITS, International Talent Support. Grazie alla sua capsule collection di sneakers ecosostenibili, Felipe è stato capace di conquistare sia giudici che spettatori attraverso un design e un pensiero unico e rivoluzionario.
Shoes designer ecuadoriano, nato nel 1983, ha partecipato nel 2019 al Master “Luxury Accessories Design and Management” presso l’istituto Marangoni di Firenze. Durante questo stesso anno ha deciso di sviluppare un progetto interamente basato su sneakers ecosostenibili, chiamato “We Go Far”.
Scelta dalla Fondazione Ferragamo per l’unicità nella “combinazione di ricerca di materiali sostenibili, comfort e design” questa collezione di sette sneakers presenta un punto di svolta nel design di calzature.
“We Go Far”
Questa capsule collection nasce da un’intersezione tra il mondo delle sneakers con il mondo dei bio-materiali. La collezione parte dallo studio approfondito di materiali biologici tipici dell’America Latina (quali funghi, alghe e minerali) andando ad affiancarli allo studio di tecnologie innovative. Attraverso la combinazione di questi due mondi Felipe realizza calzature innovative, con uno scarto quasi nullo di materiali e una tensione sempre presente all’upcycling.
Creando calzature che riescono perfettamente a unire un design confortevole ed elegante a sostenibilità ed innovazione, Felipe è stato detto aver iniziato un nuovo capitolo nella storia della moda. Con uno sguardo non solo alla moda ma anche all’umanità intera e al progresso umano mostra alla giuria l’estetica del futuro, focalizzata su una mobilità elegante.
L’obbiettivo di Felipe è a un cambio delle regole nel mondo degli accessori, per permettere una nuova interazione tra umani, moda e pianeta. Il fine è arrivare a ridefinire il lusso come una estetica futurista capace di soddisfare una generazione di consumatori protesi a co-creare con la natura.
Ispirazione
La collezione nasce attraverso uno studio di nuove tecnologie e materiali, arrivando poi in secondo luogo all’ideazione del prodotto finale e all’estetica. Tutto si sviluppa intorno a un singolo concetto, Planet 2.0. Questo concept esplora l’idea di un pianeta diviso in tre ecosistemi: montagna, foresta pluviale ed oceano. In questo luogo i materiali e le tecnologie si combinano per la creazione di una sneaker dal design altamente funzionale, rispondendo ai bisogni di questo nuovo mondo.
Legando la bellezza di materie prime naturali come miceli, alghe, batteri e altri componenti biodegradabili alla scoperta di processi di produzione più efficienti, la collezione è un invito ad essere un tutt’uno con la natura, offrendo una nuova via di interazione tra uomini, moda e pianeta.
Creating process
Il maggior scoglio da superare nell’affrontare una produzione così innovativa, che integra in essa la natura e i suoi sistemi, è lo scontro con un sistema di produzione tradizionale. Bisogna rispettare le tempistiche della natura per co-creare con essa. Le sette paia di scarpe sono divise in tre categorie non solo per ispirazione ma anche per realizzazione: Bio-sneakers, Eco-Sneakers, and Future Crafted Sneakers.
Le Bio-sneakers, create usando alghe, funghi e il naturale processo di cristallizzazione. Questa categoria ha rappresentato la sfida più grande in termini di tempo e accessibilità ai materiali naturali.
Le Eco-sneakers, progettate e prodotte attraverso processi a risparmio energetico e di up-cycling. Richiedono un’approfondito studio di fonti di energia efficienti che generino un minore impatto ambientale senza aumentare i pezzi in maniera inaccessibile.
Le Future-sneakers, dove la difficoltà sta nel trovare un sistema di stampa 3D che possa creare in maniera flessibile ma non meno precisa.
Questo progetto ha poi dovuto affrontare, oltre alla sua stessa complessità, anche gli ostacoli posti dallo scoppio della pandemia di Coronavirus. Felipe, in un imprevedibile cambio di eventi, si è visto forzato a costruire un mini laboratorio all’interno della sua abitazione, raccogliendo tutti i materiali, le tecnologie e gli strumenti necessari.
Le sneakers e le loro unicità
Crystal Walk – design rivoluzionario, realizzata attraverso un processo di cristallizzazione che avviene direttamente sulla scarpa. Azzera l’uso di adesivi e colle grazie alla naturale crescita di cristalli sulla tomaia, causata da una sovrasaturazione di minerali che ne determina il naturale processo di cristallizzazione. Una caratteristica che la rende ancora più unica è la possibilità di rinnovare suddetti cristalli nell’acqua salata, in quanto si tratta di cristalli naturali.
Pucci- creazione biodegradabile, creata con l’uso del micelio di funghi. Esso ha caratterstiche molto simili alla pelle in termini di flessibilità, durabilità e resistenza all’acqua. Una grande sfida di questo materiale è trovare la perfetta formula che riesca a bilanciare una buona flessibilità con un’alta resistenza. Nel caso della suola viene comunque mantenuto uno strato esterno (3mm) di gomma come bicomponente, poiché non è altrimenti possibile ottenere un’adeguata resistenza all’abrasione.
Food for Fish – Come suggerito dal nome questa scarpa biodegradabile, realizzata da alghe, è pensata per durare un totale di 365 giorni prima della sua naturale decomposizione in cibo per pesci.
Vulcano – sneaker zero waste. Usando la pelle in quanto scarto dell’industria alimentare, queste sneakers sono composte di un solo materiale. Costruite con solo due pezzi di pelle intagliata che calzano sul piede perfettamente e comodamente, senza necessitare di molteplici cuciture e materiali aggiunti. In questo modo è possibile riciclare la scarpa e la pelle che la compone.
Luxe Reptile – perfetto esempio di un processo di upcycling. Questa scarpa riutilizza gli scarti di prodotti in pelle riuscendo a combinarli in un pattern a “pelle di animale” capace di dare un aspetto esotico a quelli che prima erano scarti di pelle di lusso. La novità in questo processo di up-cycling sta in come viene ricostruita la pelle, senza colle o cuciture ma solamente assemblando i pezzi sfruttando umidità e temperature. In questo modo la pelle ha la possibilità di contrarsi, andando così a bloccare il tessuto costruito. Le cuciture di tutta la scarpa sono interamente eseguite a mano, andando a creare lavoro per gli artigiani e aggiungendo un tocco hand-made.
The White Chamaeleon – questa sneakers è stata realizzata attraverso la tecnologia della stampa 3D, con una suola staccabile per favorire un massimo livello di funzionalità. La stampa 3D ha cambiato le modalità di produzione, permettendoci di avere una mini fabbrica dentro le pareti di casa nostra. La White Chamaeleon è sostenibile non tanto per il materiale di cui è composta quanto per l’assenza di scarti prodotti nella sua realizzazione come anche l’assenza di utilizzo di adesivi. Grazie alla possibilità di rimuovere la suola dalla scarpa c’è il tentativo di limitare la possibile introduzione di batteri o fattori di infezione all’interno dell’abitazione. Un design che nasce durante l’epidemia di Covid19, cercando di comprendere questa nuova realtà. La possibilità di rimuovere la suola offre inoltre la possibilità di cambiarne colore e forma senza attivamente cambiare tutta la scarpa.
Sfide e futuro
Felipe sta attualmente lavorando all’effettiva produzione della collezione. Nel fare ciò emerge chiaro un grande problema che ogni designer emergente deve affrontare nel mondo della moda, i fondi. Problema fortemente sentito soprattutto nell’affrontare processi innovativi nella produzione di scarpe, che richiede investimenti importanti per macchinari e ricerca. Tale ricerca richiede impegno e forti convinzioni, ma è fondamentale per trasformare l’industria della moda per il bene del consumatore e del pianeta.
La provocazione che ci apre una collezione come questa è dunque significativa. Il cambio di visione che ci fornisce sul mondo delle calzature e il messaggio che trasmette vogliono essere un’incitazione alla sostenibilità. Felipe vuole incoraggiare ogni persona a ritrovare un rapporto autentico con la natura, sfruttando al massimo nuove tecnologie. Una narrazione unica ed affascinante di un punto di incontro fra natura e tecnologia dove la sostenibilità prende davvero vita.