Fare moda nel pieno rispetto del mondo animale è diventata una necessità per Elisabetta Franchi. La designer-imprenditrice alla guida dell’omonima azienda fondata a Bologna nel 1996 (prima col nome di Betty Blue S.p.a, riprendendo il diminutivo della stilista) porta avanti con successo la sua battaglia cruelty-free nel fashion con una serie di progetti internazionali, che nel 2015 le è valso il Premio Moda e Sociale all’evento Tao Moda di Taormina, una rassegna di arte moda e cultura, conferitole per il suo impegno verso una moda sostenibile e le attività di charity.
Oltre alla moda, la grande passione per gli animali, ed in particolare i cani di cui nè è follemente innamorata al pari dei suoi figli – come ha dichiarato in un’intervista – tanto da averne 5.
La carismatica Fashion Designer bolognese è attiva in prima persona nella difesa dei diritti degli animali sostenendo numerose iniziative per la loro salvaguardia, dal finanziamento di innumerevoli progetti benefici all’impegno per una moda etica e alle collezioni “animal free”, oltre che essere socia straordinaria della LAV, una delle più importanti associazioni animaliste italiane per “dar parola ad esseri viventi che non hanno voce”.
LA FONDAZIONE ELISABETTA FRANCHI
Questo il nome del grande progetto con il quale la stilista emiliana dona voce e corpo a numerose iniziative di beneficenza e sostenibilità, a partire dall’adesione al FUR FREE RETAIL PROGRAM della LAV (Lega Anti Vivisezione) che ha visto a partire dalla collezione F/W 2012 l’eliminazione dalle sue collezioni della pelliccia, della piuma d’oca e della lana d’angora (dal 2014). Il brand Elisabetta Franchi è stato inserito nell’elenco delle firme virtuose e pubblicato sia sul sito tematico della LAV www.animalfree.info sia sul portale www.furfreeretailer.com.
Questa adesione è stata ufficializzata con la T-shirt “Love Dogs” lanciata allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela dei cani e contro il loro abbandono, il cui ricavato è stato devoluto interamente a favore di tutti i canili presenti sul territorio nazionale
e con la t-shirt “Naked Truth” che invita ad amare gli animali rinunciando ad indossare le pellicce.
Speciali anche le magliette che hanno sfilato sulla passerella Fall Winter 2016-17, con immagini forti e messaggi chiari «Circus is not fun for animals» (Il circo non è divertente per gli animali), evidente messaggio impegnato a sensibilizzare l’opinione pubblica contro gli abusi dei circhi. Sempre con lo stesso obiettivo, la petizione del 2016 per interrompere i finanziamenti pubblici alle strutture circensi, luoghi di atrocità, e a sostegno dei centri di accoglienza per il recupero degli animali maltrattati.
Altro progetto cruelty free adottato dalla maison per promuovere politiche di commercio etico e rispettoso dei diritti degli animali è l’Animal Free Fashion, che certifica il brand col secondo livello (su quattro previsti) del rating etico della produzione Si tratta di un’iniziativa promossa sempre dalla LAV che punta ad eliminare i materiali di origine animale.
A partire dalla collezione Autunno-Inverno 2014/2015, infatti, Elisabetta ha eliminato gradualmente le piume vere, adottando sistemi innovativi e sperimentali conseguenti l’utilizzo di fibra di poliestere oppure di ovatta. A seguito dell’incontro del 21 Gennaio 2014 con Simone Pavesi, responsabile LAV campagna pellicce, Elisabetta Franchi era venuta a conoscenza delle atrocità subite dagli animali a cui vengono strappate le piume ancora vivi e nonostante la produzione di quasi tutta la collezione fosse già stata avviata, la designer fece il possibile per bandire l’uso delle piume, riuscendo ad intervenire su 3 piumini e sostituendo i materiali di origine animale con materiali cruelty free.
La linea Animal Free comprende capi interamente realizzati senza il ricorso a materiali di origine animale: pellicce e piumini eco-friendly, abiti, maglie e gonne in pelle sintetica, ma anche borse e piccoli accessori. Tutti prodotti creati nell’inconfondibile stile chic della maison, ma che rispettano il mondo animale. Tutti i capi sono identificati da uno speciale cartellino, che riporta il logo LAV ANIMAL FREE e una frase che ricorda l’adesione al progetto.
Per ogni capo della linea, un euro viene devoluto in beneficenza alla LAV, per sostenere le importanti iniziative portate avanti dall’associazione. Questo a conferma del fatto che la priorità del brand è da sempre il rispetto dell’ambiente e degli animali, anche rinunciando a una parte importante del fatturato soprattutto in quei paesi dove la pelliccia è uno status symbol, come la Russia.
#EFLOVESDOGS (e non solo)
I piccoli amici a quattro zampe sono una parte fondamentale della vita di Elisabetta Franchi. Animalista e grande sostenitrice dei loro diritti, la Designer combatte quotidianamente per impedire che subiscano atrocità e barbarie da parte dell’uomo. Ogni giorno Elisabetta si adopera per sostenere ed aiutare finanziariamente strutture, associazioni animaliste e canili inviando loro medicinali, sostentamenti e tutto il materiale di cui necessitano.
Nel 2015 il brand lancia anche EF loves Dogs: una linea di accessori in collaborazione con Megan Hess, dedicata agli amici a quattro zampe, pensata per finanziare le organizzazioni animaliste. Collarini, guinzagli, trasportini, ciotole e cappottini realizzati secondo lo stile sofisticato e glamour del brand e decorati dalle speciali illustrazioni della Hess. Il ricavato della vendita dei prodotti è interamente devoluto ad associazioni che si occupano della tutela e difesa degli animali.
L’impegno della Fashion Designer in soccorso a cani abbandonati e maltrattati diviene sempre più concreto con diverse iniziative in aiuto all’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali. Nel 2012, Elisabetta Franchi ha partecipato all’evento di beneficenza ‘Fashion Day for Fashion Dogs’, la giornata dedicata all’Alta Moda per i cani a sostegno del progetto di Pet Therapy Kennel dedicato ai disabili del Centro Diurno Brunelli di Borgotaro (PR) e di un impianto di riscaldamento nei box destinati ai cani anziani.
Nel giugno 2014 invece partecipa al progetto benefico ideato dall’ENPA (sezione di Vicenza) “A nudo per Amore“: un’iniziativa solidale nata allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e concretizzata nella realizzazione di speciali taccuini ritraenti 13 volontarie senza veli insieme ai propri amici a quattro zampe, immortalate dalla fotografa Linda Scuizzato; un progetto al quale la Designer ha prestato la sua foto più cara, che la raffigura con i cani Totò e Ligabue. Il ricavato raccolto è stato destinato alla costruzione di un sistema di riscaldamento nei canili di Vicenza. Inoltre alcuni di questi taccuini sono stati personalizzati dagli iconici dettagli light gold del logo sulla copertina e resi disponibili all’acquisto presso le boutique di Bologna, Brescia, Firenze, Forte dei Marmi, Milano, Milano Marittima, Pontedera, Prato, Siena, Verona e Viareggio e sul Digital Store.
Altra Associazione che ha visto il sostegno di Elisabetta Franchi è stata l’Asia Foundation con l’adesione alla petizione per porre fine al Festival della Carne di Yulin, città a sud della Cina. Sempre in relazione a questa atrocità, nel 2018 è stata aperta nel nord della Cina la Island Dog Village EF, che ha l’obiettivo di accogliere, curare e accudire i cani salvati dalle terribili carneficine. L’iniziativa è nata da un progetto di Davide Acito, attivista per i diritti degli animali che da anni lotta per la salvaguardia dei cani in questa atroce manifestazione e l’APA (Action Project Animal), associazione no profit che ha fatto della lotta ai diritti degli animali la sua principale missione.
Elisabetta Franchi sostiene inoltre l’associazione di Roma ‘Zampe che danno una mano’ che aiuta e recupera gli animali abbandonati,maltrattati o vittime di incidenti stradali, e la LAC, la Lega per l’Abolizione della Caccia, la Difesa della Fauna e la Conservazione dell’Ambiente.
SOSTENIBILITÀ’ IN AZIENDA COME A CASA
L’attenzione all’ambiente di Elisabetta Franchi non è dimostrata solo attraverso la non-scelta di alcuni materiali per le collezioni, ma anche nella sua vita privata con azioni volte a ridurre gli sprechi e i danni ambientali nelle pratiche aziendali. Nel moderno e funzionale headquarter della maison dalla bellissima architettura ecosostenibile immerso nella campagna bolognese, per la produzione di materiali stampa e gli imballaggi viene utilizzata esclusivamente la carta certificata dal marchio Fsc-Forest stewardship council, che garantisce l’utilizzo di cellulosa proveniente da foreste gestite responsabilmente.
“Non abbiamo bisogno di indossare una pelliccia per la nostra vanità”, rimane il motto alla base dei numerosi progetti benefici della Designer, che si sposano con la filosofia interna all’azienda, diventata, grazie all’adesione al progetto DOG HOSPITALITY nel 2013, la prima in Italia ad aprire le porte agli animali dei dipendenti, che potranno così portare con sé in ufficio i propri amici a quattro zampe, migliorando l’atmosfera lavorativa e la produttività. Porte aperte ai cani nei 6000 mq della sede aziendale bolognese della Maison per scorrazzare negli uffici e altre zone. Anche il grande giardino che circonda lo stabile è a disposizione dei dipendenti e dei quattro zampe per condividere momenti di gioco e di relax. Un’iniziativa capace di associare i benefici della pet therapy a quelli derivati dalla creazione di un clima familiare e positivo sul posto di lavoro.
E non solo; anche a casa la mamma-imprenditrice cerca di educare il (secondo) marito Alan e i 2 figli Ginevra e Leone ad evitare il più possibile gli sprechi e a mangiare sano. Durante la prima colazione Elisabetta mangia solo semi edibili come semi di canapa e girasole, bacche goji e beve latte di riso, e i cesti di frutta e verdura di stagione sono coltivati a pochi chilometri dalla loro casa chiamata “La Contadina” (risultato di una ristrutturazione di un vecchio casale contadino con corte) e vengono consegnati direttamente dal produttore.
Queste attività, insieme alle altre iniziative già intraprese, verranno oggi sostenute e portate avanti attraverso la Fondazione Elisabetta Franchi, che ha come obiettivo principale la costruzione di un rifugio per gli animali a Forlì entro la fine del 2019, in grado di accogliere cani di strada lasciati in condizioni precarie o maltrattati, dando loro una casa, delle cure e successivamente una famiglia. Tra le altre missioni, l’espandere il suo operato in Asia, per continuare a contrastare il fenomeno del Dog Meat Trade, e nel Sud Italia. La Fondazione supporterà inoltre i tantissimi canili carenti di beni di prima necessità e tutti i volontari che ogni giorno salvano i cani da un destino crudele.
La designer-imprenditrice, che ha abolito le pellicce animali continuando in parallelo la sua battaglia per la tutela dei cani, è oggi pronta ad aprirsi all’innovazione, al risparmio energetico e a iniziative a sostegno dell’ecosistema.