In questa occasione vi parlerò di Made for a Woman, un marchio che mi ha davvero rubato il cuore, perché trovo in queste un vero impegno e coerenza tra filosofia e prodotto.
Nella settimana della moda di Milano ho avuto la possibilità di fare nuove scoperte. Avevo già menzionato nell’articolo precedente che questo periodo dell’anno è il più opportuno per incontrare nuovi progetti incentrati su diverse sfumature nella industria della moda; tendenze, nuovi talenti, tecnologia o sostenibilità che è quella che a noi riguarda.
Durante questa settimana si svolgono numerosi eventi e fiere; uno dei quali è White Show Milano, dove vado semestralmente alla ricerca di nuovi progetti ecologici; in questa edizione con la sua sezione GIVE A FOK-us. Devo dire con grande soddisfazione che vedo il crescente interesse ambientale per imprenditori e produttori di moda.
Un marchio fatto de donne per altre donne
Made for a Woman fù fondata nel 2018 a Madagascar. Come anticipa il suo nome, i suoi prodotti sono fatti da donne che vivono in uno stato di precarietà. In questo gruppo si possono trovare mamme di tutte l’età a cui viene data la possibilità di lavorare in un ambiente etico e con un giusto salario che supera il 75% del salario minimo, come assicura l’azienda, inoltre all’assistenza medica gratuita, corsi di pianificazione familiare e lezioni di lingua, d’altra parte collaborano con le carceri fornendo formazione artigianale.
I suoi prodotti principali sono borse e cappelli realizzati a mano in rafia proveniente da un parco naturale situato nella parte nord-occidentale del Madagascar. In questo luogo vengono piantate 10.000 palme all’anno, sono colorate con pigmenti senza AZO, e hanno la certificazione BCSI (The Business Social Compliance Initiative) di Amfori. sono foderati con diversi tessuti di seconda mano. L’azienda li definisce come … “gioielli imperfettamente perfetti, unici nel loro genere, firmati esclusivamente dal tocco personale della tessitura di ogni donna artigiana”.
Un dettaglio che ha catturato la mia attenzione è che anche il loro materiale informativo era attento ai dettagli; il biglietto da visita in carta riciclata e il foglietto illustrativo realizzati in modo abbastanza artigianale, e rispettoso dell’ambiente, visto che i fogli erano aggruppati con due strisce di rafia, sfruttando una risorsa in loro possesso ed evitando così colla, metalli o altri materiali.