Legambiente in collaborazione con Il Sole 24 Ore e Ambiente Italia, ha realizzato il 28esimo rapporto Ecosistema urbano sulle performance ambientali delle città italiane nel 2021.
Basato su 18 parametri raggruppati in 6 macroaree: aria, acqua, ambiente urbano, energia, mobilità e rifiuti. Grazie ai quali hanno stipulato una classifica delle città italiane più sostenibili del 2021.
I punteggi
Per ognuno dei 18 indicatori ciascuna città ottiene un punteggio normalizzato variabile da 0 a 100.
Il punteggio definitivo è successivamente assegnato indicando un peso per ciascun indicatore che oscilla tra 3 e 15 punti, per un totale di 100. Inoltre viene conferito un punteggio bonus, pari a un terzo del peso complessivo degli indicatori che si riferiscono all’ambito prescelto. Tale bonus viene assegnato a quelle città che si contraddistinguono in merito di politiche innovative, gestione efficiente delle risorse e risultati raggiunti in quattro ambiti: recupero e gestione acque, efficienza di gestione del trasposto pubblico, modal share e ciclo dei rifiuti.
I dati presi in considerazione sono dell’anno 2020, anno di periodi di lockdown dovuti alla pandemia di Covid-19. Ciò sembrava avesse portato ad un miglioramento delle condizioni ambientali, invece l’Italia non ha riscontrato progressi importanti, anzi è stato riscontrato un aumento delle auto in circolazione e una diminuzione nell’uso del trasporto pubblico.
La classifica delle città più sostenibili
Al quinto posto troviamo Pordenone, terza lo scorso anno e quadra due anni fa, migliora rispetto agli anni precedenti nelle perdite della rete idrica, diminuisce la produzione totale di rifiuti procapite, gli alberi piantumati su proprietà pubblica passano da 35 dell’anno scorso ai 36 alberi ogni 100 abitanti. Migliora soprattutto nelle infrastrutture dedicate alla ciclabilità che sono 17, 18 metri ogni 100 abitanti.
Quarta è Cosenza, l’unica città del meridione a trovarsi nelle prime dieci. Il capoluogo calabrese era l’anno precedente ottavo, riesce a scalare la classifica grazie ad una buona qualità dell’aria in tutti gli indici esaminati. Diminuisce i consumi e le perdite della rete idrica. Migliora, inoltre, nella produzione procapite di rifiuti e nell’indice dedicato all’uso efficiente del suolo, ma il miglioramento più importante anche qui riguarda le infrastrutture ciclabili.
Passando da 62% dell’anno scorso a 59,5% attuale, peggiora nella percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato.
Mantova è al terzo posto, era seconda da tre anni, peggiora dunque leggermente rispetto agli anni precedenti. Cala maggiormente nella diffusione delle infrastrutture per la ciclabilità, nei consumi idrici procapite e anche nell’uso del suolo. I dati del capoluogo lombardo erano già buoni nelle scorse edizioni, ma riesce comunque a migliorare la qualità dell’aria, nella produzione totale di rifiuti e nelle perdite idriche.
Al secondo posto c’è Reggio Emilia, che conferma e aumenta i numeri degli anni passati, arrivando vicina al podio. Ottimi i dati sull’inquinamento atmosferico, riesce a migliorare ancora nei giorni di superamento dei limiti per l’ozono. Rimane stabile nelle energie sostenibili. Peggiora leggermente nei consumi idrici e anche il monte dei rifiuti prodotto per abitante, collocata come tra le peggiori in assoluto per questo indice. Migliora la raccolta differenziata che passa da 82,9% a 84,7%.
Reggio Emilia si conferma la migliore per alberi piantumati su suolo pubblico ogni 100 abitanti che diventano 50, rispetto ai 46 dell’anno scorso. Incrementano inoltre lo spazio dedicato ai pedoni e alla ciclabilità.
Il primo posto
Infine, per il terzo anno di fila Trento si conquista il primo posto, con 84,71 punti su 100. Migliora nella percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato, diminuisce la produzione di rifiuti da parte degli abitanti: passando da 462 chili per abitante a 438. Peggiora leggermente nei giorni di superamento dei limiti per l’ozono, arrivando a 44 quest’anno (40 l’anno precedente).
Il capoluogo trentino è sempre più improntato nel suo percorso per essere più sostenibile possibile, infatti aumentano le infrastrutture dedicate alla ciclabilità e cresce l’indice dedicato al consumo di suolo. Trento si impegna, non solo a migliorare la città, ma anche a sensibilizzare i cittadini. La città inaugura uno spazio espositivo permanente dal nome “Un piano per la sostenibilità”, al Museo delle Scienze di Trento. La mostra è dedicata ai principali fattori che portano ai cambiamenti della Terra, al rispetto, alla salvaguardia dell’ambiente e al cambiamento climatico. Sono presenti delle ipotesi su come potrebbe essere il pianeta in futuro, sia le migliori che le peggiori.
La conclusione del rapporto invita ad essere più consapevoli e iniziare a cambiare. Partendo dalle imprese innovative, passando a fonti rinnovabili fino ad azzerare quelle fossili, cambiamenti necessari per il Paese prima che sia troppo tardi.