La parola “ambientalista”, ci fa pensare immediatamente a una grande foresta da salvare. Distese di alberi, montagne e pianure, ma, un attimo: il mondo non è fatto solo di terra.
Sotto la superficie degli immensi oceani, si estendono foreste marine infinite, che sono per noi necessarie come le loro cugine sulla terra ferma: le barriere coralline.
Per chi non lo sapesse, il corallo non è né una roccia né una pianta, ma una specie vivente. Queste affascinanti creature, tanto belle quanto fragili, vivono sugli scheletri dei propri antenati. Ogni generazione che muore aggiunge uno strato alla barriera corallina, sviluppandosi per millenni nelle magnifiche strutture che possiamo ammirare oggi.
Si stima che alcune barriere coralline abbiano più di 10’000 anni di età. Agglomerati millenari, spesso definiti le ‘foreste pluviali del mare’, poiché ospitano 4000 specie di pesci e innumerevoli micro-organismi.
La loro esistenza è letteralmente vitale anche per l’uomo: i coralli con il loro delicato ecosistema, permettono infatti all’oceano di produrre il 50% dell’ossigeno che respiriamo. Oltre a questa funzione fisiologica, non dimentichiamo che attirano turisti appassionati di immersioni subacquee. La sola attività turistica crea un indotto di $375 Miliardi l’anno, creando posti di lavoro per le comunità locali. In più, le barriere proteggono le coste più esposte da tempeste e grandi calamità naturali.
Tutto questo è a rischio. Così come i grandi ‘polmoni verdi’ che ben conosciamo, anche i sommersi ‘polmoni multicolor’ sono minacciati dall’inquinamento, il surriscaldamento globale e la pesca eccessiva.
Per difendere e salvare la barriera corallina, nasce nel 2017 Coral Gardeners, un collettivo di giovanissimi, definiti dalla stampa mondiale “Ocean Innovators”.
L’avventura di questi guardiani degli abissi, nasce dalla volontà di Titouan Bernicot, fotografo e freedriver nato e cresciuto a Moorea, nella Polinesia francese. Titouan afferma che vedere la sua isola e il suo habitat sotto attacco, sia stata la spinta necessaria per agire.
Il metodo operativo di questi ‘Giardinieri del corallo’ è delicato e minuzioso. La chiave di tutto il processo sta nella cura dei ‘Super Coralli’, ovvero coralli resistenti per genetica, che in condizioni avverse non muoiono.
I Super-coralli vengono piantati e fatti crescere in un vero e proprio vivaio, e una volta maturi, vengono trapiantati nelle aree di barriera corallina più danneggiate. Ogni corallo piantato viene poi monitorato attentamente per settimane.
La svolta che può renderci tutti partecipi di questo salvataggio marino, è la possibilità di adottare un super-corallo. Si può scegliere tra numerose varietà e specie, di colori e forme differenti. Una volta scelto, si da un nome al proprio corallo, e si riceverà una Card che ne attesta la paternità.
Se sei già entusiasta di questa idea e vuoi fare un regalo che durerà milioni di anni, ti lasciamo qui il link.
Se nulla cambierà, entro il 2050 le barriere coralline saranno il primo ecosistema sulla terra a collassare completamente, portandosi dietro il 25% della vita marina, che nelle barriere vive e prolifera.
Spesso dimentichiamo che la natura esiste e veglia su di noi anche nei luoghi più inaccessibili e nascosti. La maggior parte degli esseri umani non ha mai visto una barriera corallina da vicino, ma questo non significa che un corallo sia meno importante di una quercia secolare.
Coral Gardeners e le altre associazioni di Oceans Innovators, non salvano solo la barriera corallina, salvano tutti noi.