Negli ultimi anni abbiamo spesso sentito parlare di moda vegan e cruelty free.
Ma sappiamo esattamente di cosa si tratta e del perché c’è bisogno che se ne parli?
Il mondo fashion è sempre al passo con i tempi: cambia ad un ritmo accelerato per adattarsi alle nuove tendenze, dettando cambiamenti nello stile di vita dei consumatori. La moda si sta riorganizzando per diventare sempre più sostenibile, scelta quasi obbligata per le aziende che ambiscono ad avere un vantaggio competitivo in termini sociali ed economici. I consumatori infatti sono ormai disposti a scegliere marche che realizzano un impatto positivo per il pianeta, rispetto ad altre che ancora non lo fanno.
Questo perché, nonostante fino ad oggi sia stata offerta una realtà non proprio etica nell’ambito moda, esistono adesso informazioni facilmente fruibili. Grazie infatti all’utilizzo quotidiano dei social media e di internet, si ha una maggiore consapevolezza e necessità di cambiamento.
Cruelty free significa letteralmente “senza crudeltà”. A questo proposito, poniamoci una semplice domanda: perché portare gli animali a vivere in condizioni estreme, solo per poter indossare una pelliccia o un paio di scarpe in pelle, quando ad oggi esistono valide alternative di moda vegan e sostenibile?
Alcuni esempi di meravigliosa innovazione possono essere considerati i materiali di origine vegetale (quali scarti di frutta, vino, grano, sughero o carta) che visivamente ed al tatto offrono le stesse sensazioni della pura pelle, rispettando l’ambiente.
Quali sono i brand che si impegnano nel rispetto animale?
Si è notato un decisivo cambio di rotta nell’approccio alla sostenibilità a partire da brand di alta moda come Versace ed Armani, fino ad arrivare a catene commerciali come Zara ed H&M.
L’impegno alla realizzazione di realtà più sostenibili si evince dalle tante novità a cui assistiamo costantemente. Di seguito alcuni esempi più famosi di marchi che stanno adottando una moda vegan e cruelty free: H&M con la creazione di “Bionic”, abito realizzato con rifiuti plastici raccolti in mare; Stella McCartney ed Adidas con scarpe completamente vegane; Nike con la creazione di un nuovo materiale che riduce del 75% l’impatto ambientale (se paragonato alle loro produzioni classiche); fino ad arrivare al Fashion Pact, un patto firmato da più di sessanta aziende leader mondiali della moda e del tessile che si impegnano nel ridurre le loro pratiche dannose nei confronti dell’ambiente.
La LAV (Lega Anti Vivisezione) ci ha invece fornito dati molto interessanti riguardo le nuove abitudini d’acquisto dei consumatori che risultano molto più propensi oggi ad indossare capi creati con materiali alternativi alla pelle.
Dove comprare capi Cruelty Free?
Oggi convertirsi alla moda sostenibile non è difficile. È sufficiente utilizzare un motore di ricerca per trovare negozi, sia fisici che online, che si impegnano al rispetto animale ed ambientale. È importante controllare che sui capi che acquistiamo siano riportate le certificazioni Animal Free Fashion, PETA e Fur Free.
Il Made in Italy resta sempre un’eccellenza. Il brand Quagga, ad esempio, ha ottenuto la certificazione Icea, con la quale si attesta che tutti i loro tessuti ed imbottiture provengono da materiale riciclato. Da segnalare anche l’azienda Tu&Tu, che grazie all’uso selezionato di materiali di origine vegetale causa un ridotto impatto ambientale.
Da sempre il mondo della moda è in costante cambiamento. Fortunatamente, anche se con tempi più lenti, anche le innovazioni sostenibili sembrano dare i primi risultati.
In qualità di consumatori, è nostro dovere essere aggiornati sui cambiamenti che le aziende adottano per aiutare il pianeta. E importante scegliere di acquistare una moda vegan e sostenibile. Grazie alla grande quantità di informazione a cui siamo costantemente esposti, mantenerci informati e al passo con i tempi non risulta più così difficile.
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