Le perdite subite nella foresta amazzonica
Tra le cause dell’impoverimento della fauna selvatica nella foresta Amazzonica ci sono gli incendi. In questa zona è presente la più grande biodiversità del mondo e si stima che quest’anno siano morti milioni di animali.
Quest’anno, la regione più colpita dalla diffusione degli incendi è stata il Sud America. Nello specifico, l’Amazzonia, che ospita la più grande foresta pluviale tropicale del mondo. Negli ultimi tempi è interessata da una grave siccità che aggrava l’entità degli incendi. Secondo l’Istituto nazionale brasiliano di ricerca speciale (INPE), dall’inizio dell’anno gli incendi registrati sono oltre 346.000. Così come riporta l’articolo Incendi boschivi in America Latina 2024, pubblicato in questa rivista.
LA FAUNA COLPITA
Secondo l’Organizzazione del Trattato di Cooperazione Amazzonica (ACTO), la foresta pluviale amazzonica è il luogo più eterogeneo del pianeta e ospita più di cinquemila specie endemiche di fauna selvatica, senza contare gli invertebrati. Si tratta di un’organizzazione governata dal trattato che le dà il nome. Il trattato riconosce legalmente la natura transfrontaliera dell’Amazzonia, anche se non include la Guyana francese.
In questo territorio condiviso da nove nazioni vivono circa 2.300 animali classificati ad alto rischio di estinzione, secondo il Gruppo Scientifico per l’Amazzonia (SPA). Un dato che rappresenta quasi la metà della diversità della fauna selvatica che conosciamo. Gli esperti non sono in grado di fornire una stima concreta del numero di esemplari morti, ma si stima che milioni di vite siano andate perdute.
Le ripercussioni subite dagli animali selvatici a causa degli incendi sono varie, poiché tendono a spostarsi per evitare il fuoco. Tra i più comuni vi sono: la perdita del loro habitat naturale, l’alterazione della catena alimentare a causa della mancanza di cibo o della migrazione a cui partecipano, le ferite o le conseguenze fisiche e la morte.
COME PROTEGGERE LA FAUNA SELVATICA IN CASO DI INCENDI
Azioni intraprese dalle istituzioni governative
Il governo e le istituzioni hanno il dovere di creare protocolli da seguire in caso di disastri, che consentano di ridurre al minimo i danni che questi possono causare. Per questo motivo, tendono a essere stabiliti in base al momento in cui si verifica l’evento e contemplano le azioni da compiere a seconda della loro funzione: prevenzione, mitigazione/contenimento o risposta.
In Bolivia, durante gli incendi boschivi, il Ministero dell’Ambiente e delle Acque ha sviluppato un protocollo specializzato per gli animali selvatici colpiti. Il protocollo prevede che durante la fase preventiva le azioni da svolgere siano: la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla biodiversità, l’individuazione di enti che forniscano supporto e la garanzia finanziaria delle risorse. A queste seguono le azioni svolte durante la catastrofe: la delimitazione della zona di intervento per la valutazione degli animali, l’istituzione di Centri di soccorso temporaneo (TRC), presenti in ogni Paese. Infine, gli animali ancora vivi nell’area colpita vengono esaminati e, in base al loro stato di salute, vengono lasciati, riabilitati, liberati o soppressi.
Azioni che i cittadini possono intraprendere
Tuttavia, esistono anche numerose azioni che il cittadino può intraprendere per la fauna selvatica che è riuscita a sfuggire all’incendio. Le opzioni più semplici sono le donazioni a strutture di accoglienza, rifugi o centri di riabilitazione della fauna selvatica (CRFS). Questi ultimi sono strutture veterinarie specializzate nel trattamento, nella riabilitazione e nel reinserimento degli animali feriti.
Tuttavia, se ci si imbatte in un animale in fuga dalle fiamme, è importante seguire le linee guida fornite dal World Wide For Nature (WWF). Innanzitutto, non bisogna farsi spaventare dalla loro presenza ed evitare di far loro del male. Inoltre, è consigliabile fornire loro acqua e riparo, ma non avvicinarli agli animali domestici. Ciò potrebbe causare conflitti o mettere in pericolo il benessere degli animali coinvolti. In generale, non è consigliabile toccare questi animali, soprattutto se sono feriti. A tal proposito, è necessario contattare i servizi di emergenza o le organizzazioni specializzate in fauna selvatica per comunicare il loro stato di salute e procedere correttamente al loro recupero.