Voice-over: Cinzia Pascali
Come fa la finanza ad assumere un aspetto più umano? Come spostare l’attenzione del profitto verso nuovi orizzonti? La soluzione a questo non è facile e nemmeno immediata. Da diversi anni però un insieme di iniziative e istituzioni stanno prendendo questa strada. Mettere al centro della propria mission sostenibilità, equità etica e inclusione. Ecco come rendere la finanza più umana. Seguire quindi gli interessi dell’ambiente e del benessere delle persone. Una finanza inclusiva e trasparente in modo tale da coinvolgere gli investitori, non solo per i capitali che apportano, ma per quello in cui vanno a investire, consapevoli in cosa e perché lo faranno.
Gli strumenti necessari
Perché il mondo della finanzia cambi il suo atteggiamento nei confronti del modo con il quale ha operato fino a ora, sono necessari alcuni strumenti fondamentali affinché questo accada.
In primo piano sono da considerare gli ESG, acronimo di Environmental, Social, Governance. Questi parametri sono fondamentali per capire quanto un’organizzazione o un’impresa abbiano rivolto la loro attenzione e le loro potenzialità verso tematiche appunto di ambiente e società. Idem per i fondi che investono in questo tipo di settore.
Si tratta infatti del comparto finanziario che un’azienda dedica a energie rinnovabili, a progetti sociali e ambientali, efficienza energetica, salute e gestione delle risorse idriche. Di pari passo vanno gli SRI, anche in questo caso si parla di un acronimo: Sustainable and Responsible Investment. In questo caso oltre agli obbiettivi di investimento degli ESG, si evita di impegnare soldi in settori come, ad esempio, gli armamenti e il tabacco, perché riconosciuti come ambiti dannosi. In entrambe i casi comunque, oltre al benessere intrinseco del risultato, entrambi possono avere ottimi profitti.
Educazione finanziaria
Altro strumento è l’educazione finanziaria. Ricopre un ruolo essenziale per la consapevolezza di ogni uno di quelli che possono essere gli strumenti necessari per accedere agli investimenti o per dirigere i propri interessi economici verso soluzioni che possono essere più convenienti a scapito di quelle che non lo sono, o avere la possibilità di scegliere in quale comparto dell’economia rivolgere l’attenzione.
Allo stesso tempo questo permette di evitare situazioni poco limpide o addirittura truffaldine. Unito a questi elementi viene poi incontro la tecnologia, che sta dando sempre più modo ad accedere ai servizi bancari on-line e a tutte quelle piattaforme che permetto l’uso, anche da remoto, di strumenti che prima erano solo fruibili fisicamente.
Così si arriva a una maggior inclusione di persone che per i più svariati motivi avevano un accesso reso difficoltoso a causa della distanza e dalla scarsità di sedi dedicate al pubblico. In questo senso anche le banche hanno fatto un passo molto importante con l’Open Banking. Citando testualmente la definizione tratta dal sito del politecnico di Milano:
L’Open Banking è il principio secondo cui le informazioni e le transazioni bancarie e di pagamento devono poter essere fruite dai clienti liberamente senza i vincoli che esistevano in passato. Per definizione si tratta di una prima limitata applicazione della teoria dell’Open Innovation (ossia del ricorso a idee interne e/o esterne all’azienda) al settore bancario e – per estensione – finanziario e assicurativo.
Si tratta quindi cercare di eliminare il più possibile le diseguaglianze dando accesso a tutte le opportunità economiche.
Come rendere la finanza più umana: alcuni esempi pratici.
Triodos Bank: banca attiva a livello europeo che pone al centro dei propri ideali le persone, il pianeta e il profitto. È nota soprattutto per la comunicazione molto scrupolosa che ha nei confronti dei suoi clienti riguardo la destinazione degli investimenti. Sul proprio sito internet infatti si possono vedere in maniera abbastanza dettagliata dove vengono impiegati i soldi. Punto cruciale della governance di Triodos è:
Crediamo che le banche debbano essere aperte, ecco perché pubblichiamo i dettagli di ogni organizzazione a cui prestiamo denaro. Siamo orgogliosi di finanziare aziende e organizzazioni benefiche stimolanti e vogliamo mostrarti l’impatto che sta avendo il tuo denaro. Insieme stiamo costruendo una società più sostenibile. Guarda chi stiamo finanziando vicino a te e nel Regno Unito.
Banca Etica: questa è una realtà più piccola ma non meno importante, ha le sue sedi in Spagna e Italia. Anche in questo caso il punto di forza sono la trasparenza e la coerenza. Finanzia molte organizzazioni no-profit, cooperative, sostanzialmente legate alla sostenibilità ambientale. Allo stesso tempo ha a cuore la cultura e la società. Peculiarità molto importante è aver acquisito la nuova certificazione ISO 53800:2024 parità di genere ed empowerment femminile dopo aver già conquistato la ISO 30415:2021 “Diversity & Inclusion, entrambi norme che garantiscono la parità di genere e l’inclusione.
Crowdfunding etico: in questo caso il discorso cambia completamente. Non si tratta più di gruppi bancari ma di singoli individui. Una delle piattaforme più note è GoFoundMe. In questa realtà si possono selezionare le cause a cui si è più interessati e fare una donazione. Le categorie e gli ambiti sono tantissimi. C’è poi Kiva, la quale fornisce un servizio di microcredito finanziati da ogni parte del modo, destinato a situazioni particolarmente bisognose come ad esempio la piccola imprenditoria in aree poco sviluppate.
Infine vanno citate un insieme di altri strumenti che possono rendere la finanza più umana. Ad esempio le assicurazioni etiche, le quali investono i loro profitti in progetti ambientali e sociali: per citarne una, legata alla suddetta Banca Etica, si può parlare di CAES (Consorzio Assicurativo Etico e Solidale) che offre prodotti ad-hoc proprio per tutte quelle associazioni no-profit, enti e cooperative che si basano su principi di solidarietà. Poi ancora le banche cooperative e il Credito cooperativo che puntano sostanzialmente all’economia locale dove i clienti possono diventare soci dell’organizzazione stessa. Ed infine le B-Corp: imprese che bilanciano costantemente gli investimenti derivanti dai profitti, su progetti ambientali, sociali e culturali.
Si può rendere la finanza più umana?
Sicuramente il percorso è ancora molto lungo affinché la finanza acquisisca maggiormente l’aggettivo di umana. Ci sono ancora diversi Paesi che non hanno sposato appieno questo stile di concepire il profitto se non come unico scopo, tralasciando quelli che possono essere gli investimenti più adatti al Pianeta. Gli esempi sono alla luce del sole: armamenti, combustibili fossili e tanto altro. Altri aspetti come il Greenwashing inquinano ulteriormente il sistema, creando dei veri e propri inganni al sistema finanziario e alle persone che hanno creduto nelle iniziative non veritiere dell’azienda a cui hanno dato fiducia.
È ovvio che la cultura finanziaria delle persone sta alla base di tutto: più informazioni si potranno avere, più aumenterà la consapevolezza del proprio operato.