Gli intrecci filanti di DMC: viaggio tra i filati sostenibili.
Siamo un insieme di intrecci filanti, ognuno capace di raccontare la propria storia.
Ci sono quelli già diventati tela, ci sono quelli che devono ancora completarsi nel disegno finale.
Breve anticipazione questa, per raccontare la storia del filato riciclato e di come questo, nel mondo del tessile, sia stata una vera e propria rivoluzione.
Quella rivoluzione che manca e che serve in questo mondo che sta ridisegnando la propria visione di quello che abbracciamo sotto il nome “moda”.
L’ once upon a time degli intrecci filanti di DMC, inizia nel non troppo lontano XVIII secolo quando dall’India, iniziarono ad arrivare delle bellissime tele stampate.
Queste fecero da apripista a quello che diventerà un vero e proprio commercio internazionale delle tele.
Commerciante per eccellenza, fu il tale Dollfus che, arrivò ad aprire delle attività volte alla tessitura e filatura.
Quest’ultima fu un vero successo, tanto da specializzarsi nella produzione dei fili dedicati al ricamo.
Da questo intreccio meraviglioso ecco nascere DMC, società del gruppo di Mulhouse.
Il rispetto per la Responsabilità Sociale, intrecciata alla soddisfazione del cliente ha permesso che il mercato si estendesse in tutto il mondo.
Dal filato per l’uncinetto a quelli per la tappezzeria, fino ad arrivare a quelli per il ricamo: sono varie le filature che la DMC lavora.
Naturalmente per ognuna di queste rivolge delle linee guida essenziali per il loro corretto utilizzo.
Infatti non soltanto tracciano tutte le informazioni per creare il modello pensato, ma consigliano anche l’occorrente necessario affinchè il cliente sia pienamente soddisfatto.
Naturalmente non offrono soltanto per il “fatto a mano”.
Gli intrecci filanti della DMC, si preoccupano anche per i filati lavorare a macchina.
Per la categoria “filati da ricamo” ad esempio, ce ne sono diversi.
Il Perlé coone, il Broder Machine e, dulcis in fundo, il filato Mouliné DMC. Quest’ultimo, il più apprezzato dalle ricamatrici di tutto il mondo, dispone di una palette di colori ed effetti (satin, metallizzato) che rende speciali le creazioni.
Che siano di lana – merino 100%- o di lino -per le tele-, tutti i fili si intrecciano per unirsi in quell’unicum chiamato “sostenibilità”.
Una moda che insegna, uno stile che segna: etica, valore e rispetto sempre della Madre generatrice: la Terra.