Avete mai sentito parlare del glicole propilenico?
Si presenta come un liquido trasparente e generalmente inodore che viene realizzato in laboratorio tramite la trasformazione di derivati del petrolio. L’inalazione prolungata infatti può portare a un’ irritazione delle vie aeree con conseguente tosse.
La sua struttura molecolare assomiglia ad un cagnolino fatto con i palloncini e viene venduto a 7.50 € il litro.
Vi sorprenderà sapere che viene utilizzato molto spesso nel mondo della cosmetica, in quello farmaceutico e anche in quello alimentare. La buona notizia è che esiste un glicole verde alternativo totalmente naturale. Ancora una volta il mondo vegetale viene in nostro aiuto supportato dalle biotecnologie che lo adattano alle nostre necessità.
Esempi e applicazioni
Grazie alla sua caratteristica di trattenere umidità è un ingrediente importante in molte creme per il corpo e del viso perchè idrata la pelle e ne previene l’invecchiamento.
Nel settore farmaceutico si può trovare in pillole rivestite, pastiglie e gel caps.
Usato anche come addensante viene introdotto ad esempio nei gelati, nei formaggi freschi e nelle salse aromatiche.
Le sigarette elettroniche, molto in voga in questi ultimi anni, contengono glicole che aiuta a prevenire la secchezza della bocca.
I fumogeni, inoltre, adoperati nell’industria del cinema e nei concerti contengono questo elemento.
Alternative verdi
Come abbiamo visto gli utilizzi sono vari ma, non essendo un prodotto naturale, analizziamo le soluzioni alternative che si impiegano al momento.
Una alternativa è il glicole propilenico vegetale naturale, ottenuto dalla glicerina vegetale ottenuta a sua volta dall’olio di colza, un olio che si ricava dai semi della pianta della colza.
Un’altra idea è il propandiolo, conosciuto come glicole vegetale, derivato dallo zucchero di mais. Ha addirittura un maggior potere idratante rispetto al glicole vegetale naturale e quello petrolifero, ma è chiaramente anche il piu costoso in commercio.
Le aziende di cosmetica che riconoscono l’importanza di sostituire questo elemento, utilizzano al suo posto oli vegetali (come l’olio di colza su citato) o oli essenziali.
Gli oli vegetali sono estratti dai semi o dai noccioli di frutti e piante, i piu comuni sono quelli di lino, di cocco e di argan mentre gli oli essenziali derivano dalla distillazione a vapore di piante aromatiche.
Queste alternative, fonti rinnovabili al 100% e totalmente prive di petrolati, ottenute con basse emissioni di gas serra e un ridotto consumo di energia e con una buona biodegradabilità, sono una grande svolta per la salute del corpo umano e del nostro meraviglioso pianeta che hanno bisogno, da parte nostra, di piu attenzione e sensibilità.