Editoriale Maggio 2024

Maggio è il mese in cui il mondo sembra rinascere dopo il lungo inverno. È il tempo delle giornate che si allungano, dei prati che si colorano di fiori e del dolce tepore del sole primaverile, anche in terra d’Albione, dove vivo.

Mentre iniziamo a pensare alle vacanze estive o invernali a seconda dell’emisfero in cui viviamo, diventa evidente il nostro desiderio di spendere tempo a contatto con la natura. Sapevate che esiste un disturbo da deficit di natura? Ce ne parla Elizabeth Valverde in questo interessante articolo sul disturbo da deficit di natura.

E mentre le preoccupazioni continuano per i livelli di ozono troposferico e per la erosione costante e rapida delle nostre coste, possiamo finalmente celebrare grandi ricerche e risultati ineccepibili portati a termine da una coraggiosa e talentosa studiosa Ecuadoriana Gina San Andres in collaborazione con la Università della Basilicata in Italia.

 Il cartello d'addio sul tavolo
Imagine di Jan Tinneberg – Il cartello d’addio sul tavolo

Ed è anche arrivato il momento di comunicarvi nuove avventure personali che mi porteranno a lasciare la mia posizione di Caporedattore della rivista. La mia non è stata una scelta facile o presa alla leggera, ma necessaria per me in questo momento. Ho deciso di dedicarmi completamente al mio MA in Creative Writing all’Universita Birkbeck (secondo ma non ultimo) e alla mia attività di scrittrice fiction.

Questa rivista è e rimarrà un progetto caro al mio cuore per i temi trattati, ma anche e soprattutto per le meravigliose persone che hanno incrociato il mio cammino e con cui ho avuto l’onore di collaborare in questi quasi due anni, a partire dalla nostra fondatrice Karyna Prieto, instancabile paladina del rispetto per il nostro mondo naturale, per i diritti dei più deboli e per la necessita di scelte etiche

È stato un viaggio straordinario, ed è stato un onore condividerlo con voi tutti cari lettori. Ma ogni viaggio ha il suo termine, e ora è il momento per me di intraprendere una nuova avventura.

Con affetto e gratitudine,

Mara Girone