Olafur Eliasson, nato nel 1967 a Copenaghen, è uno degli artisti contemporanei più amati per il suo impegno in ambito ambientale. Da molti anni si occupa degli effetti del surriscaldamento globale e utilizza la sua arte per veicolare un messaggio di cambiamento.
Le sue opere, a detta dello stesso artista, non sono pezzi da osservare da fuori, ma costituiscono delle vere e proprie sessioni di mental coaching, durante le quali il fruitore ha la possibilità di osservare se stesso e la realtà da un punto di vista diverso.
La sua riflessione tocca anche altri argomenti di attualità sociale, come il rapporto con il digitale. Sebbene la tecnologia sia uno strumento centrale per la sua produzione artistica, Olafur Eliasson sostiene esplicitamente il valore dell’esperienza estetica e sensoriale e propone al pubblico un contatto diretto con l’opera.
Ma dove vedere le opere del maestro?
Olafur Eliasson a Palazzo Strozzi
La più grande mostra dell’artista mai ospitata in Italia è programmata per settembre 2022 al Palazzo Strozzi di Firenze. Come annunciato dalla Fondazione Palazzo Strozzi ad inizio dicembre 2021, la mostra di Firenze andrà a esplorare un’ampia veduta della ricerca dell’artista, che vanta ormai trent’anni di sperimentazione.
Ma vogliamo conoscere meglio questo artista?
Olafur Eliasson e la sostenibilità
Sometimes the river is the bridge è la prima mostra che è stata fatta sulla carbon footprint e in favore della sostenibilità ambientale.
Infatti in seguito a un viaggio per il trasporto delle opere da Berlino a Tokyo l’artista e il suo gruppo hanno potuto accorgersi dell’ “impronta di carbonio” che si stavano lasciando dietro per via dei mezzi di trasporto impiegati nel tragitto, come track, treni e cargo. Questo ha portato Olafor Eliasson a compiere e promuovere scelte più sostenibili. Non solo. Da quel momento è cominciata un’azione di sensibilizzazione su larga scala. Ecco un paio delle sue imprese:
Il 22 settembre 2019 l’artista è stato nominato è stato nominato “UNDP Goodwill Ambassador” (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo): un porta voce della lotta contro il cambiamento climatico
Ha avviato una start up con l’ingegnere Frederick Ottesen per portare elettricità alle persone che si trovano a vivere senza corrente elettrica. In questo contesto è stata progettata una lampada di piccole dimensioni, chiamata Little Sun e alimentata a energia solare. L’impresa ha avuto successo e Little Sun è stata venduta per essere distribuita o devoluta in numerose zone del pianeta.
Ma diamo un’occhiata alle opere!
Ice Watch a Londra: ecco come si sciolgono i ghiacci!
Per realizzare una panoramica delle opere di Olafour Eliasson servirebbe un intero sito web (se volete potete andare a vedere il suo, è davvero un’esperienza!).
Vediamo quindi un paio di opere significative, come la famosissima installazione Ice Watch, attraverso la quale nel 2018 sono stati mostrati gli effetti spaventosi del global warming. L’opera prevedeva lo scioglimento di 24 blocchi di ghiaccio sulla riva del Tamigi.
Quest’opera ha portato molte polemiche da parte degli ambientalisti, che hanno accusato Eliasson di aver realizzato un’opera poco coerente, in quanto i blocchi di ghiaccio (110 tonnellate) erano stati prelevati sotto forma di di iceberg fluttuanti in Groenlandia. Il trasporto, quindi, doveva essere stato molto impattante.
Delle stime successive hanno smentito le accuse, tuttavia Olafur Eliasson in altre circostanze ha dichiarato:
“Il punto non è quanto sia più o meno eco un prodotto, un’opera d’arte, un’installazione, ma quale esperienza deve sollecitare affinché possa incidere positivamente sulle abitudini delle persone”.
E tu cosa ne pensi?
The Weather, un tramonto al chiuso
Un’altra opera interessante per avvicinarsi all’arte di Olafur Eliasson (e meno inflazionata dalle condivisioni mediatiche) è The Weather, un’installazione presentata al Moma nel 2003. All’interno di uno spazio chiuso è stato ricreato un tramonto artificiale, con tanto di pulviscolo atmosferico per rendere la matericità dell’aria.
L’interpretazione di quest’opera è lasciata del tutto al pubblico: qualcuno si è sentito in uno spazio post-apocalittico, altri si sono sentiti rilassati. Questo è proprio quello che cerca l’artista: che ognuno sia co-autore dell’opera insieme a lui per eseguire un’indagine delle percezioni umane rispetto al mondo esterno.
L’esperienza sensoriale è anche lo strumento utilizzato dall’artista per suscitare nel pubblico una nuova responsabilità verso la tutela ambientale.
Per vedere altre opere potete andare qui!
Olafur Eliasson al Castello di Rivoli
Sì, perché quello a Palazzo Strozzi, che si terrà dal in Italia nel 2022 dal 22 settembre 2022 al 29 gennaio 2023, non è l’unico appuntamento con Olafur Eliasson in Italia. Al Castello di Rivoli sarà possibile godere dell’installazione pensata su misura per la Manica Lunga, che è un’ala del castello, dall’architettura mozzafiato. Cosa aspettarsi? Chi lo sa. Forse installazioni luminose nelle quali perdersi e ritrovarsi, o esperienze sensoriali illuminanti. Bisognerebbe approfittare dell’occasione di avere quest’opera di Olafur Eliasson in Italia per scoprirlo!
A settembre 2022 Olafur Eliasson ti aspetta. Ma sarà davvero Green?
Non ci resta allora che attendere la mostra e restare pronti per ogni sorpresa. Sarà anche un’occasione interessante per fare delle considerazioni sul rapporto tra impatto ambientale e organizzazione di eventi culturali in favore dell’ecosostenibilità. L’evento sarà in grado di rispettare la missione educativa a tutto tondo, pensando a delle soluzioni green per accogliere e soddisfare gli ospiti della mostra? Speriamo di sì e, come vorrebbe anche Olafur Eliasson, continuiamo a pensare con la nostra testa e a sperimentare le realtà che ci circondano in prima persona.