La sostenibilità ambientale diventa un argomento sempre più sensibile.
Nessun ente che offre servizi al pubblico ormai può più sottrarsi dall’operare nel nome dell’ambiente, non solo per buona educazione civica, ma anche per fare bella figura con gli ospiti.
Come vi raccontiamo spesso in questa rubrica, molti artisti hanno preso in carico il problema dell’inquinamento e del riscaldamento globale e lo portano nelle loro opere, nei contenuti e nei materiali.
Purtroppo, andare a visitare un’opera dal vivo produce l’inevitabile carbon footprint, soprattutto quando per raggiungerla bisogna prendere un aereo e rimanere sul posto per qualche giorno.
Questo è quello che succede spesso quando si visita un’ esposizione biennale.
Il ruolo della comunicazione
Veicolare tutte le informazioni che servono tramite una buona comunicazione è un elemento fondamentale quando si parla di sostenibilità.
Formare ed informare il pubblico sui quali siano i benefici o le ripercussioni ambientali dell’installazione con cui sta per entrare in contatto, lo spinge a scegliere in modo consapevole se fruire oppure no dell’esperienza. (Se vuoi puoi approfondire qui.)
Il pubblico che visita l’esposizione ha dei bisogni come mangiare, spostarsi sul luogo, fare acquisti. Per minimizzare l’impatto, la soluzione potrebbe realizzarsi in una buona strategia comunicativa: chiedere al pubblico di arrivare in treno, proporre un servizio di ristorazione plant based, evitare l’utilizzo della plastica.
La neutralità carbonica alla Biennale di Venezia
Cos’è la neutralità carbonica
La neutralità carbonica è l’equilibrio tra le emissioni generate e quelle assorbite. Per realizzare la neutralità carbonica è necessario che l’evento non aumenti la quantità di emissioni normalmente registrato sul territorio.
La Biennale di Venezia ha ottenuto nel 2021 il suo primo risultato nella sostenibilità ambientale con la 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Questa esperienza ha inaugurato l’impegno dell’ente: a partire dal 2022 tutte le manifestazioni saranno a neutralità carbonica.
Il progetto di sostenibilità della Biennale di Venezia
Gli obiettivi dell’UE prevedono una neutralità carbonica di tutte le attività economiche e sociali entro il 2050. Nel caso di Venezia, la situazione è particolarmente delicata: la laguna è un ecosistema delicatissimo.
Per azzerare l’impatto delle proprie manifestazioni, la Biennale di Venezia si impegna nella riduzione delle emissioni sia con:
- Energia da fonti rinnovabili
- Risparmio di risorse e materiali, come il riciclo di materiali e il riutilizzo degli allestimenti
- Riduzione dell’impatto della mobilità
sia con la compensazione delle emissioni residue, attraverso progetti di network.
Sai come comportarti alla Biennale di Venezia?
La biennale ha pubblicato una lista di buone pratiche ambientali che vanno mantenute dal pubblico. Si richiede per esempio di raggiungere Venezia con dei mezzi di trasporto collettivo, come il treno e l’autobus, evitare l’uso delle bottigliette di plastica provvedendo con delle borracce (è disponibile una web-app per intercettare le fontane, Venicetapwater).
Per i fornitori, sono state pubblicate delle linee guida che indicano gli obiettivi di sostenibilità della Biennale di Venezia e i criteri di valutazione.
Non sono rese pubbliche dall’ente informazioni pertinenti allo spostamento delle opere e degli ospiti.