Vittoria Calzolari, nata nel 1924 e scomparsa a giugno di quest’anno, è stata una paesaggista, architetta e urbanista romana, progettista di parchi e piani del verde, professoressa di Urbanistica alla Sapienza di Roma dal 1975, assessora al centro storico a Roma, prima nella giunta Argan (1976-1979) poi nella prima giunta Petroselli (1979-1981).
Professionista e intellettuale poliedrica, Calzolari si è concentrata principalmente sulla complessità del territorio e del paesaggio. Alla professione ha affiancato anche l’impegno civile tramite i canali dell’associazionismo culturale e politico italiano. Ha partecipato attivamente ad Italia Nostra, con cui ha realizzato il suo progetto più noto: il piano per il Parco dell’Appia Antica.
Definita da Repubblica “La signora che creò l’idea di paesaggio” è considerata una delle figure centrali per il consolidamento dell’architettura del paesaggio in Italia. Ha contribuito anche al consolidamento di una via italiana per l’urban design.
L’impegno politico nel paesaggio cittadino
A metà degli anni Settanta fu nominata assessora al territorio dal sindaco Giulio Carlo Argan. Da quel momento diede il via ad una serie di interventi pubblici in centro e nelle periferie.
Un altro obiettivo era evitare che il centro storico di Roma si spopolasse diventando una mera tappa turistica disabitata. L’obiettivo si arricchiva di altri interventi, come la creazione di case protette per anziani oppure la ristrutturazione del Mattatoio o dell’Acquario di piazza Manfredo Fanti (oggi Casa dell’Architettura).
Un punto focale degli spazi ideati da Calzolari è l’apertura e la collettività all’interno della città contemporanea.
Per questo infatti negli anni ’60 Vittoria Calzolari è una delle architette e urbaniste che collaborano con l’Unione Donne Italiane nel dibattito riguardo servizi e attrezzature. L’UDI sosteneva un’urbanistica che facilitasse i compiti svolti dalle donne attraverso la creazione di parchi per bambini, asili e servizi vari alla persona.
Quando Luigi Petroselli divenne sindaco gli interventi di Calzolari si intensificarono e di pari passo continuava l’attività politica..
Si ricorda il Progetto Fori, che sostenne insieme ad Antonio Cederna e Adriano La Regina. Il progetto prevedeva un “Grande Parco Archeologico Nazionale” della città di Roma: da piazza Venezia fino alle pendici dei Castelli, attraversando l’Appia. Un ambizioso progetto che è stato di recente riproposto dal sindaco Gualtieri.
I progetti portati avanti da Calzolari miravano dunque a ricucire il centro città con le periferie, evitando così l’abbandono del centro e il degrado della periferia romana. Propose anche il recupero di due zone degradate, Tor di Nona e San Paolino alla Regola.
“Il verde per la città”
“Il verde per la città” è un libro del 1961 di Vittoria Calzolari e Mario Ghio che contiene una complessa ricerca condotta su scala europea in merito alla dotazione dei servizi nelle città.
Il testo servì poi nel 1968 per la stesura del Decreto ministeriale sugli Standard Urbanistici.
La ricerca durò 10 anni e fu commissionata dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) in occasione delle Olimpiadi del 1960.
È un testo fondamentale per quanto riguarda il verde urbano, che ha permesso a numerosi professionisti di approcciarsi all’argomento del verde e dei servizi nella città.
Il legame tra Vittoria Calzolari e la città di Roma e inscindibile: dedicò tutta la vita alla tutela del paesaggio romano, delle periferie, del centro storico e degli abitanti della città tutta.
In “Campagne romane” a cura di Giovanni Longobardi, Giorgio Piccinato e Vieri Uilici, Vittoria Calzolari scrive:
Incomprensibilmente in un territorio e in una regione come il Lazio, così ricca di risorse naturali e storiche, ma a rischio, non esiste neppure una carta complessiva geologica e archeologico-toponomastica che documenti in modo coerente e coordinato la struttura fisica e storica del territorio: cioè il rapporto storia-natura.
Vittoria Calzolari: Essere architetta
La figura di Calzolari è fondamentale anche per quanto riguarda la presenza femminile nel mondo dell’architettura.
In coppia con il marito Mario Ghio, invece che esserne oscurata riesce a sfruttare la presenza di un uomo al suo fianco per dare più risalto ai propri lavori. È prassi in quegli anni che la professionalità femminile si basi molto su rapporti familiari, che tracciano un legame saldo tra professionismo e militanza politica.
Il legame tra i due ha dato vita a studi importanti come “Il verde per la città“, senza mai oscurare l’apporto di Calzolari.
Il suo impegno politico mostra la necessità di progettare spazi pubblici che prevedano servizi alla persona, sopratutto utili per le donne.
Il 2022 a Roma sembra essere l’anno delle architette: prima la mostra su Plautilla Bricci alle Gallerie Corsini, architetta del Cinquecento, e poi la mostra “Buone Nuove” al MAXXI, dedicata a varie architette tra cui anche Calzolari.