Nel cuore della provincia di Asir, nel sud-ovest dell’Arabia Saudita, c’è una regione remota e unica costellata di villaggi sospesi. Un tempo parte dell’antica civiltà sud arabica, la provincia di Asir ha svolto un ruolo chiave nelle rotte storiche del commercio dell’incenso. La sua posizione strategica ha reso la regione di Asir un centro di commercio e di scambio culturale vitale. Punto di contatto tra lo Yemen, la penisola arabica e oltre.
Fino alla fine del XX secolo, Asir era sede di tribù autonome residenti in villaggi sospesi che punteggiavano le erte degli aspri altopiani. Alcuni di questi villaggi sospesi erano accessibili solo tramite instabili scale di corda. Per anni il terreno difficile, l’isolamento geografico e le scarse risorse, hanno favorito una cultura autosufficiente, una cultura in gran parte sconosciuta al mondo esterno.
La sorprendente architettura dell’Asir
I Tulul sono le case tradizionali in mattoni di fango che si distinguono per la forma e per la loro integrazione nel paesaggio montuoso. Costruite utilizzando materiali di provenienza locale queste case presentano spessi muri di terra fatti di argilla, paglia e acqua. Materiali che offrono un isolamento naturale contro le estreme fluttuazioni di temperatura della regione. In genere i villaggi sospesi di case Tulul hanno coperture piane e sono distribuite su più livelli per massimizzare lo spazio verticale, ma anche per consentire una ventilazione ottimale.
Fusione con il paesaggio
L’esterno dei villaggi sospesi è solitamente di un colore naturale della terra che consente loro di fondersi con le rocce circostanti. Viene poi tinteggiato a calce, in genere bianca creando un bellissimo contrasto tra edifici e paesaggio. Il trattamento delle facciate serve anche per ridurre l’apporto di calore in un’area con temperature estreme. Le finestre in un Tulul sono piccole e posizionate strategicamente per ridurre al minimo l’apporto di calore e contemporaneamente massimizzare la ventilazione.
Architettura tradizionale
Si tratta di progettare e costruire tenendo conto delle risorse ambientali. Perseguendo la salute e il comfort e considerando gli apporti energetici attraverso tecnologie, processi costruttivi e materiali sostenibili, architetture tradizionali come i nostri trulli o i dammusi panteschi. Del resto la relazione tra uomo e ambiente è un fatto storico connaturato con la presenza umana sul pianeta.
Comfort degli ambienti
Da sempre i sistemi passivi sfruttano le condizioni climatiche, in particolare la ventilazione naturale come nella Zisa di Palermo che ha un sistema di raffrescamento e ventilazione naturale. Realizzata dai re normanni Guglielmo I e Guglielmo II, che la fecero costruire tra il 1165 e il 1180, servendosi di maestranze mussulmane per ottenere un perfetto comfort termico e igrometrico degli ambienti interni.
Morfologia e colore
L’adozione di materiali consoni ed efficienti, il controllo del microclima e la morfologia architettonica idonea rendono i Tulul estremamente accoglienti e pieni di fascino. Sulle scale e sugli ingressi (o majlis) i Tulul sono dipinti con disegni geometrici colorati noti come Al-Qatt Al-Asiri caratterizzati da pittogrammi complessi ricchi di simboli e motivi geometrici astratti. La tecnica di realizzazione viene tramandata da una generazione di donne all’altra. E prevede la creazione di forme intricate come triangoli, quadrati, diamanti e punti utilizzando linee trasversali nere incastonate su pareti di gesso bianco puro. È un processo istintivo, in cui le forme vengono poi colorate. Le donne di Asir utilizzano materiali naturali per i pigmenti: il carbone delle candele per il nero, le pietre di Al Meshgah (ricche di ferro) per il rosso e il calcare per il bianco. In una gamma abbondante di tonalità dense e vibranti.
Motivi incantevoli
I motivi hanno nomi ispirati al paesaggio e alla vita dei villaggi sospesi. Balsana è un disegno a forma di rete con punti al centro che indica la crusca di grano (una coltura tipica della regione). Al Mahareeb è il semicerchio usato per indicare la direzione della Mecca. Gli Alkaf sono linee orizzontali, dipinte nella parte inferiore di un muro. Al Batra, con le sue ampie strisce verticali e gli spazi bianchi, ha lo scopo di rompere i disegni ripetitivi e attirare l’attenzione su una sezione specifica del murale.
Patrimonio dell’umanità
In una regione storicamente isolata e sfidata dal suo terreno accidentato i villaggi sospesi fiorirono grazie alla creatività e all’ingegnosità dei suoi abitanti. Nel 2017, Al-Qatt Al-Asiri ha attirato l’attenzione globale. Così questa forma d’arte è stata aggiunta al catalogo del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. I pittogrammi possono essere ritrovati in tutta la regione di Asir. Nell’architettura, nelle ceramiche, nei caminetti, nelle sculture e nei tessuti. Rijal Almaa, il museo e villaggio archeologico di Al Khalaf, espone il più esteso esempio di questa forma d’arte. Con oltre sessanta edifici Tulul e un sito ben conservato. Offre una panoramica ineguagliabile del patrimonio artistico dei villaggi sospesi di Al-Qatt Al-Asiri.
Per approfondire: Al-Qatt Al-Asiri, female traditional interior wall decoration in Asir
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