Pedro Wirz. Immunità diplomatica

Un progetto artistico di Pedro Wirz

Visual Curator
Marilaura Ingarozza
Translator
Bryan Bravo
Author
Marco Nardini

Qui le tante immunità presenti nella nostra società sono messe in discussione attraverso l’arte per criticare le prerogative di classe, il potere gerarchico e le posizioni archetipiche e immutabili delle istituzioni. Ma si vogliono anche rivelare franchigie e intoccabilità che rendono spesso vuoti i concetti di libertà e democrazia. Pedro Wirz fa riferimento direttamente, e senza infingimenti, alla più conosciuta delle immunità: l’immunità diplomatica. E lo fa per raccontare la madre di tutte le immunità.

Nel progetto artistico di Wirz l’idea prende corpo in 12 sculture di varie dimensioni. Istallazioni che si riferiscono a ruoli egemonici. Si parla di un re, di un presidente, di un papa, di un rabbino e di altri potenti. Ogni figura riflette una particolare gerarchia di comando: economica, religiosa, politica o socio-culturale.

Pedro Wirx Immunità diplomatica
Pedro Wirz Immunità diplomatica (dettaglio) 2023, 12 sculture con materiali recuperati in studio su basamento. Courtesy dell’artista, Galerie Nagel Draxler e PHILIPPZOLLINGER gallery

Residui del potere

In contrasto con il presunto ruolo di potere, le sculture sono realizzate con i resti dei materiali più diversi, raccolti dall’artista nel suo studio. Sono residui di autorità. Un approccio che si ispira ai Merzbau dell’artista costruttivista Kurt Schwitters. Ma anche all’idea dell’assemblaggio e alla scultura precaria. Al contempo vengono messi in luce aspetti ossessivi e compulsivi dell’accumulazione come riferimento ai cicli di crescita ed esaurimento continuo del mondo consumistico. Si parla di quel mondo della crisi ciclica e dell’emergenza permanente. Elementi di un’attualità disarmante. Un’estetica provvisoria che richiama simboli di potere caduti in rovina.

Pedro Wirz Immunità diplomatica
Pedro Wirz Immunità diplomatica (dettaglio) 2023, 12 sculture con materiali recuperati in studio su basamento. Courtesy dell’artista, Galerie Nagel Draxler e PHILIPPZOLLINGER gallery

Figure e ostacoli

La stigmatizzazione delle figure di potere si rispecchia nell’installazione di Pedro Wirz, perfino nella sua stessa configurazione. I 12 busti nello spazio derivano dall’indagine dell’artista sulla geometria dei meeting internazionali: gli importanti incontri come il G7, il Club di Roma o persino l’Ultima Cena della narrazione biblica. Chi visita la mostra ha appena lo spazio necessario per muoversi, mentre i busti diventano quasi ostacoli da evitare con cura. Anche con la sua presenza fisica l’opera esprime quindi la dicotomia tra competizione e cooperazione. E si colloca al centro dell’interrogativo sul vero significato di “società più sostenibile”, esibendo l’idea che essa venga spesso vista esclusivamente da una prospettiva mercantile.

Pedro Wirz Immunità diplomatica
Pedro Wirz Immunità diplomatica (dettaglio) 2023, 12 sculture con materiali recuperati in studio su basamento. Courtesy dell’artista, Galerie Nagel Draxler e PHILIPPZOLLINGER gallery

Una società più sostenibile

Spiega Pedro Wirz: “Per intraprendere un’esistenza più sostenibile dobbiamo confrontarci con la realtà. E con le difficoltà della convivenza. Dobbiamo andare ben oltre le nostre vite, i nostri desideri e la nostra vanità. E persino oltre l’eredità di un nome di famiglia. O i principi promossi da leader religiosi o figure mitologiche. Dobbiamo pensare non come individui ma come specie. Cioè come abitanti della terra, come terrestri. Come esseri viventi destinati a coesistere contemporaneamente e con rispetto.”

“Per intraprendere un’esistenza più sostenibile dobbiamo confrontarci con la realtà. E con le difficoltà della convivenza. Dobbiamo andare ben oltre le nostre vite, i nostri desideri e la nostra vanità. E persino oltre l’eredità di un nome di famiglia. O i principi promossi da leader religiosi o figure mitologiche. Dobbiamo pensare non come individui ma come specie. Cioè come abitanti della terra, come terrestri. Come esseri viventi destinati a coesistere contemporaneamente e con rispetto.”

Pedro Wirz studio
Veduta dello studio di Pedro Wirz, 2023

Organico, sintetico, tecnologico

In mostra anche tre rilievi a parete. Lavori che appartengono a una serie, iniziata nel 2019 con la quale l’artista indaga i legami tra regno organico, sintetico e realtà tecnologiche e come la loro contaminazione stia alterando l’ambiente in una continua battaglia tra estinzione e rinnovamento. Questo impeto di trasformazione degli ecosistemi è determinato in gran parte dall’intervento (tecnologico) dell’uomo che si manifesta attraverso soggetti e materiali dei rilievi inscritti nel paesaggio naturale. Mentre la forma a cassetta rettangolare evoca, metaforicamente, schermi televisivi o smartphone, ma forse anche casse funebri a grandezza umana.

Pedro Wirz Immunità diplomatica
Pedro Wirz Sadnest #8 (Frog), 2022. Legno, detriti tessili, graffette metalliche, sporcizia, bitume, legante acrilico e patina acrilica UV 80 x 33 x 15 cm. Courtesy dell’artista e Galerie Nagel Draxler. Foto: Sascha Herrmann

L’artista e il premio Bally Artist Award

Pedro Wirz (nato nel 1981 a Pindamonhangaba, in Brasile) vive e lavora a Zurigo. La sua ispirazione va dalla storia culturale alla scienza, dall’artigianato al folklore. La Fondazione Bally, animata da una profonda passione per l’arte contemporanea, ha fortemente voluto e creato il Bally Artist Award per sostenere artisti emergenti, artisti svizzeri, o residente in Svizzera, particolarmente impegnati nella ricerca tra know-how e natura. Per l’edizione 2023, la Bally Foundation e il MASI hanno chiamato sette nominatrici e nominatori di fama internazionale per selezionare gli artisti partecipanti. La qualità, la rilevanza e la diversità dei progetti presentati hanno entusiasmato la giuria, rendendo, di fatto, la scelta complessa. Alla fine Pedro Wirz si è aggiudicato l’ambito premio forse anche grazie alla sua riflessione su: potere, egemonia e libertà.

Pedro Wirz
Pedro Wirz, 2023. Photo: Studio Pedro Wirz

Pedro Wirz
Immunità diplomatica

4 giugno – 23 luglio 2023
Museo d’arte della Svizzera italiana, Lugano
Sede Palazzo Reali

Per approfondire: Pedro Wirz

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