Biourbanismo

Un modello sostenibile per le città?

English Translation
Rebecca Verrascina
Spanish Translation
Bryan Bravo
Author
Marco Nardini

Il termine biourbanismo è entrato da alcuni anni nel lessico della progettazione. Ma cosa vuol dire biourbanismo. Deriva senza dubbio dalla disciplina urbanistica. Ma il biourbanismo è un’idea che integra diverse discipline. E’ un concetto interdisciplinare fondato su architettura del paesaggio, progettazione urbana e scienze ecologiche. Il biourbanismo si può intendere come un programma di progettazione e disegno urbano che assiste i vari attori con lo scopo di ideare e realizzare città più sane ed efficienti.

Natura e cultura

In altre parole il biourbanismo concepisce le città come una forma di ambiente. Un mix tra “natura” e “cultura”. Un habitat che possa rispondere positivamente alle sfide ambientali locali e a quelle globali contenendo il degrado e valorizzando i contesti naturali. Gli sviluppi della scienza ambientale hanno sottolineato le criticità dell’impatto antropico proprio a causa degli insediamenti umani, segnalando come la radicale alterazione dei luoghi non progettati è un grande problema. I luoghi selvaggi, alterati dalle presenze antropiche, rischiano di collassare. Luoghi selvaggi e sistemi biologici complessi da cui dipende in gran parte la salute dell’habitat, anche di quello antropico.

impatto antropico

Antropocene

Alcuni definiscono antropocene questa evoluzione del territorio in cui i luoghi naturali del pianeta sono radicalmente modificati dall’azione umana. Ma, al di la delle categorie, è chiaro che lo sfruttamento sistematico del territorio non è un modello sostenibile. Inoltre città mal progettate, congestionate e inquinate sono luoghi invivibili. E visto che gran parte della popolazione umana vive in agglomerati urbani, le città devono essere in grado di garantire standard di vita accettabili alle comunità.

Cos’è il biourbanismo

Il biourbanismo è un approccio integrato alla progettazione. Incentrato sui sistemi urbani e sui relativi fattori biologici e antropici, essi definiscono lo stato della città. Questi fattori riguardano le aree di energia, mobilità, acqua, cibo e rifiuti; ed i sistemi integrati relativi a economia, tecnologia, infrastrutture e paesaggio. Alla fine del processo essi sono esemplificati attraverso indici che ne esprimono le potenzialità. Con tale quadro organico è possibile pervenire a soluzioni realistiche per migliorare le città e le comunità.

Biourbanismo

Un metodo efficace

Se dunque il biourbanismo è un metodo di analisi, il suo punto di forza è l’integrazione. L’interdisciplinarità consente di pervenire più facilmente agli obiettivi facendo convergere le scelte. Ed è un cambiamento paradigmatico di pensiero poiché consente di trasformare gli ambienti urbani in luoghi più sani, vivaci e resistenti al clima, di decarbonizzare il costruito, di supportare meglio le esigenze dei cittadini.

Obiettivi

Il biourbanismo ci dimostra come la pianificazione urbana olistica possa essere usata come una potente arma nella lotta contro l’emergenza climatica. Esplorando l’interconnessione dei diversi sistemi biologici e urbani che compongono il tessuto cittadino. Dimostrando e dettagliando i miglioramenti che le città devono apportare per mitigare gli impatti del cambiamento climatico. E agendo direttamente sulla crisi della biodiversità. Esplorando, infine, le relazioni interdisciplinari e il ruolo dell’architettura del paesaggio nel raggiungimento di tali obiettivi.

Qualcosa di nuovo, anzi di antico

Il biourbanismo si concentra sull’organismo urbano, considerandolo come un sistema ipercomplesso. Ne analizza le dinamiche interne ed esterne e le loro implicazioni reciproche. In questo c’è qualcosa che ci riconduce alla città storica e alle sue stratificazioni. Besim Hakim, membro dell’American Institute of Architects, esperto del settore, afferma: “Gli ambienti costruiti tradizionalmente sono più vicini al comportamento dei sistemi naturali rispetto alla pratica contemporanea e moderna”.

Biourbanismo
Autostrada A50, Paesi Bassi

Tutte le recenti scoperte scientifiche relative alla teoria della complessità e al fenomeno dell’emergenza confermano le pratiche e i processi che hanno prodotto gli ambienti costruiti tradizionali come se seguissero principi simili a quelli scoperti dalla scienza nella loro formazione, cambiamento, crescita e declino

In effetti l’organismo urbano è composto da stratificazioni interconnesse. Da strutture dinamiche che s’influenzano reciprocamente. Solo un’analisi evolutiva dell’insieme connesso è in grado di interpretarne la complessità. Hakim spiega: “Tutte le recenti scoperte scientifiche relative alla teoria della complessità e al fenomeno dell’emergenza confermano le pratiche e i processi che hanno prodotto gli ambienti costruiti tradizionali come se seguissero principi simili a quelli scoperti dalla scienza nella loro formazione, cambiamento, crescita e declino.”

La somiglianza degli approcci non risiede solo nella metodologia comune, ma riguarda anche il contenuto e i risultati. Una città rappresenta, a tutti gli effetti, un ambiente, un ambiente prioritario di vita della specie umana. La biourbanistica proietta configurazioni ambientali ottimali. Definite a diverse scale d’intervento. Che, attraverso processi concatenati, garantiscono l’efficienza sistemica, ma anche la qualità della vita degli abitanti. Una progettazione che produce ambienti naturali e amichevoli in grado di adattarsi all’evoluzione dell’individuo, migliorando la qualità urbana.

Per approfondire: What is Biourbanism?

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