La biodiversità urbana è rappresentata dalla varietà di organismi viventi nelle loro varie forme combinati nell’ecosistema urbano. Si tratta, appunto, della molteplicità degli organismi che vivono nell’ambiente urbano. In effetti la biodiversità non è un dato stabile. Può aumentare o diminuire nel tempo a causa di diversi fattori di carattere naturale o antropico. È importante fare in modo che la biodiversità non scenda sotto un certo livello perchè questo può minare l’equilibrio della vita sul pianeta.
La prima cosa che viene in mente quando si pensa alla biodiversità è come sia un terreno poco conosciuto e poco considerato, soprattutto che non riguardi i siti antropizzati. Questo è un grosso errore. Probabilmente l’ambiente urbano, con la sua rigidità e matericità, non è quello che viene in mente se si parla di biodiversità urbana. In realtà la città è un ecosistema pieno di opportunità. Può essere una minaccia ma anche una prospettiva per la biodiversità. Cogliere queste opportunità è una nuova prospettiva della protezione ambientale.
Alcune persone potrebbero chiedersi perché dovremmo preoccuparci dell’ecologia urbana. C’è già una vasta natura selvaggia fuori dall’ambiente urbano. Eppure gli studi sulla biodiversità urbana dimostrano che è una causa per cui vale la pena lottare. Ci sono delle regole base da seguire, vediamone alcune.
Utilizzare specie autoctone
Alcuni potrebbero obiettare che l’ambiente urbano è così drasticamente diverso, che alcune specie autoctone potrebbero non prosperare in esso: vale sempre la pena indagare. Se si mira ad aumentare la biodiversità (sia nell’ambito vegetale che in quello animale) le specie autoctone sosterranno meglio la fauna selvatica evitando le specie invasive.
Creare livelli
Piantagioni più naturalistiche, come i prati fioriti, possono sostenere farfalle e api. L’erba più alta può diventare habitat per animali che non sono a loro agio nei tappeti erbosi. I fattori biotici, come la struttura della vegetazione, sono estremamente significativi nel sostenere la fauna selvatica. Non dobbiamo creare solo “prati all’inglese” dunque.
Diversificare
Per evitare malattie, parassiti e sostenere la biodiversità, è necessario selezionare piante di famiglie diverse. Anche l’ecosistema deve essere diversificato. La diversità biologica è di fondamentale importanza. Come nella foresta naturale anche nell’ambiente progettato si possono istituire dinamiche complesse in una mutua collaborazione tra le specie. A volte può essere prezioso lasciare un frammento di Madre Natura. La successione naturale e la conservazione della vegetazione naturale sono modi più affidabili per incorporare tutti i metodi sopra descritti e per aumentare la biodiversità.
Offrire cibo, riparo e luoghi ospitali
Gli habitat esistenti vanno sostenuti con un approccio rispettoso. Specie diverse potrebbero aver bisogno di metodi diversi. Bisogna ridurre al minimo l’inquinamento luminoso e acustico. La connettività è uno dei fattori più significativi che influenzano la biodiversità. Ed è fondamentale perché altrimenti si rischia la frammentazione. Una buona idea per questo approccio potrebbe essere quello delle foreste da taschino. Infine, è importante considerare le applicazioni di pesticidi ed erbicidi, poiché uccidono indiscriminatamente. Questi prodotti riducono la ricchezza delle specie vegetali e quindi respingono gli animali.
Imitare, ripristinare e proteggere
La regola più importante è conoscere l’ecologia locale e proteggerla. Se si crede che non ci sia nulla da proteggere bisogna osservare meglio, più da vicino. Se un’area è già degradata si deve studiare il suo passato. Verificate se è possibile ripristinare parte di ciò che c’era prima. Traendo ispirazione dal passato si ottengono le informazioni sulle specie di piante da utilizzare. Su come farlo e in che modo incrementare la qualità ecologica del contesto.
La biodiversità si sta riducendo in tutto il pianeta. É il momento di considerarla nei progetti urbani. Prendere in esame la diversità delle specie potrebbe sembrare difficile, ma anche questi semplici metodi aiuteranno e, in primo luogo, bisogna imparare a rispettare ciò che c’è.
Per approfondire: Convenzione sulla diversità biologica
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