Eliminare l’idea di spreco. Questo è il mantra con cui un diciannovenne di Toronto fondò nel 2001 una piccola azienda di fertilizzante sostenibile, dando fondo a tutti i suoi risparmi. Stiamo parlando di Tom Szaky, CEO di quello che oggi è diventato un colosso dell’eco-capitalismo: Terracycle.
Cos’è Terracycle?
L’obiettivo di Terracycle è rendere la nostra spazzatura riciclabile al 100%. Quando pensiamo al riciclo la mente va subito alle bottiglie di plastica o alla carta, eppure questi elementi rappresentano solo una piccolissima parte degli scarti che produciamo. Globalmente, nonostante il nostro pianeta sia sommerso di rifiuti, solo il 2% di questi viene riciclato. Lo squilibrio di cui siamo “colpevoli” è evidente.
Al giorno d’oggi tutto si può tecnicamente riciclare, ma farlo ha un costo. Terracycle ha perfezionato nei suoi 20 anni di attività pratiche di riciclo alternative, riuscendo a dare una seconda vita a tutto quello che riuscite ad immaginare. Cancelleria, attrezzi sportivi, infradito, dentifricio, chewing-gum e perfino sigarette possono trasformarsi negli oggetti più disparati. Potremo quindi trovare sul mercato ciotole per cani che erano una volta un pacchetto di Vigorsol, o insospettabili zaini che nella vita precedente erano involucri di plastica e mozziconi di sigarette.
L’azienda muove tra l’1 e i 5 milioni di kg di rifiuti “irriciclabili” a settimana, operando ormai in 21 paesi in tutto il mondo.
Come funziona Terracycle?
Partecipare al sogno di eliminare l’idea di spreco è facile. Basta andare sul sito di Terracycle, iscriversi e acquistare una delle numerose Zero Waste Box il cui prezzo va dai 50$ ai 500$. Queste scatole di carta (riciclata, ovvio) sono perfette per le realtà che producono grandi quantità di un determinato tipo di rifiuto, difficile da smaltire. Aziende, scuole, club, gruppi di qualsiasi genere riempiono le box, che, una volta piene, vengono rispedite facilmente a Terracycle con un ritiro a domicilio, grazie ad una convenzione dell’azienda con UPS.
Ovviamente la box può essere acquistata anche dal singolo cittadino o da una famiglia, che per esempio può voler riciclare le proprie lenti a contatto o le cialde di caffè.
Si può collaborare con Terracycle anche gratuitamente, grazie ai tantissimi Free Recycling Programs in giro per il mondo. Unendosi ad uno di questi programmi gratuiti si deve solo contribuire a collezionare un rifiuto specifico, per ogni pezzo si ricevono in genere 2 centesimi, che possono anche essere donati ad un ente benefico di propria scelta.
Il business del Riciclo:
Il riciclo è un business, non ci sono dubbi. Secondo gli ultimi dati di Statista.com l’industria del Riciclo valeva nel 2017 quasi 265 miliardi di dollari e nel 2024 dovrebbe arrivare a 376. Nel caso specifico di Terracycle sappiamo che il fatturato supera i 40Mln di dollari l’anno.
Tom Szaky ha affermato in una recente intervista: «Se parli con un investitore, ti dirà che la sostenibilità sarà un requisito obbligatorio per il futuro. Non si tratta solo di “sentirsi a posto con la coscienza”: la sostenibilità è un fattore critico per la longevità di un’azienda».
Negli ultimi 2 anni l’interesse del consumatore verso i rifiuti è aumentato drasticamente, Terracycle vede su di se gli effetti di questo cambiamento. Infatti, dal 2019 grosse corporate hanno iniziato a siglare contratti con l’azienda di Szaky, per implementare la riciclabilità del loro packaging e dei loro prodotti. Questa svolta ha portato alla nascita di una nuova società targata Terracycle: “Loop”, già al servizio di numerose multinazionali come Procter & Gamble, Unilever, Nestlé, e Coca-Cola.
Il potere del singolo:
La storia di Terracycle e la sua massiccia e continua espansione, ci insegnano molto sul potere del singolo di eliminare l’idea di spreco. Ecco le parole di Tom Szaky al riguardo:
«Il consumatore pensa spesso di essere impotente, crede che siano solo le grandi aziende o i governi a dover risolvere i problemi ambientali. Eppure la parte più folle di tutto questo è che tutti i grossi brand come Amazon, Walmart e Coca-Cola non fanno altro che guardare al consumatore! Il consumatore è l’unico ad avere il potere, noi abbiamo il potere di cambiare le cose.»
E’ sempre il fondatore di Terracycle ad aver consigliato due piccoli passi quotidiani per abbattere gli sprechi, ci sono piaciuti molto e ve li proponiamo:
- Cercare ogni giorno di non comprare qualcosa che avremmo voluto comprare
- Cercare ogni giorno di riutilizzare qualcosa invece di buttarla nella spazzatura
Noi ci proveremo! Provateci anche voi.