Tessuto che blocca i raggi infrarossi

Innovazione per proteggere gli atleti giapponesi dai raggi infrarossi e migliorare le loro prestazioni

Sofía Falke
English Translation
Chiara Conti
Italian Translation
Chiara Conti

Immaginate di essere un atleta e di allenarvi o gareggiare. Ora, immaginate che qualche tempo dopo una gara troviate online delle foto del vostro corpo sessualizzato. Potreste chiedervi: come è successo? Sorprendentemente, attraverso una telecamera a infrarossi. No, non si tratta di un film del futuro. È un evento accaduto nel passato. Ed è un problema di oggi. E ha un nome: voyeurismo fotografico. La soluzione: un tessuto che blocca i raggi infrarossi.

Il voyeurismo fotografico e le Olimpiadi

“Voyeurismo” deriva dal concetto di “voir”, tradotto dal francese come “osservare o vedere”. E fotografico è perché le macchine fotografiche sono le protagoniste di questi eventi. Psicologi e sociologi sono giunti alla stessa conclusione: guardare provoca, genera piacere ed eccita.

Tutto è iniziato nel 2020, quando gli atleti giapponesi si sono rivolti al comitato olimpico del loro Paese perché avevano scoperto che durante i Giochi olimpici erano state scattate e pubblicate immagini che riportavano didascalie con messaggi sessualmente espliciti. In seguito scoprirono che il motivo per cui erano state ottenute queste fotografie era dovuto alle telecamere a infrarossi che potevano catturare immagini del corpo nudo sotto gli indumenti sportivi.

Fonte: 
https://www.pexels.com/photo/swimmers-on-training-18088373/
Questo problema riguarda gli atleti come qualsiasi altro cittadino.

Sia negli occhiali notturni che in alcuni modelli di fotocamere e telefoni, questi dispositivi possono mostrare l’“invisibile”. Le fotografie scattate agli atleti hanno rivelato le linee del corpo e/o della biancheria intima di una persona. Ciò è stato facilitato dall’uso di tessuti sottili utilizzati nell’abbigliamento sportivo, soprattutto dagli atleti ad alte prestazioni. Le principali vittime di questo tipo di fotografia illegale sono le atlete, le cui foto vengono poi diffuse su Internet.

Legge contro il voyeurismo fotografico

Per questo motivo la legge contro il “voyeurismo fotografico” è diventata una legge giapponese nel 2024. Condanna la ripresa di immagini e video sessuali di altre persone senza consenso. La legge prevede anche la criminalizzazione di atti come l’“upskirting”, che consiste nel fotografare o filmare le parti intime delle donne in luoghi pubblici come strade o metropolitane. Ora è classificato come molestia sessuale.

Le telecamere a infrarossi sono un nuovo metodo di molestia. Questo si aggiunge alle denunce delle atlete che da anni vengono fotografate senza il loro consenso.

Un problema attuale ma con un passato storico

Sorprendentemente, il Giappone, un Paese elogiato per il suo tasso di criminalità e sicurezza relativamente basso, non è esattamente un luogo in cui le donne si sentono al sicuro. Gli “attacchi di palpeggiamento” stanno diventando sempre più frequenti negli spazi pubblici.

È molto allarmante che, nel corso dell’anno 2023, sia stato presentato un numero record di denunce con ben 5.700 incidenti. Tutti riguardavano molestie sessuali e fotografie o video non consensuali. L’80% delle immagini sono state scattate con smartphone e si ritiene che la proliferazione degli smartphone sia stata una chiara ragione dell’aumento di questi numeri. Ad esempio, il telefono cellulare OnePlus 8 Pro ha una funzione di visione a raggi X.

Nelle stazioni ferroviarie in Giappone ci sono cartelli che mettono in guardia le donne da questa pratica pericolosa. È allarmante sapere che gli autori spesso si avvicinano alle scuole medie e superiori per scattare foto di minori, che poi pubblicano in forma anonima sui social media. Queste immagini non solo vengono viste da altri ma, in alcuni casi, vengono utilizzate per scopi economici.

Come è stato sviluppato il nuovo tessuto che blocca i raggi infrarossi

Dopo che gli atleti giapponesi hanno segnalato questo problema, tre aziende si sono unite per trovare una soluzione. Dopo aver sperimentato e testato le tecniche di produzione, hanno trovato un modo per realizzare un nuovo tessuto che incorpora un materiale in grado di assorbire la luce nella gamma degli infrarossi.

Fue co-creado por Kyodo Printing Co., empresa líder en tecnología de materiales compuestos, Sumitomo Metal Mining Co., un negocio especializado en materiales funcionales y  Mizuno, una marca japonesa experta en deporte, que se destaca en el desarrollo de tejidos y diseños de productos. Il tessuto è stato creato da Kyodo Printing Co., leader nella tecnologia dei materiali compositi, Sumitomo Metal Mining Co., azienda specializzata in materiali funzionali, e Mizuno, marchio sportivo giapponese che eccelle nello sviluppo di tessuti e nella progettazione di prodotti.

La tecnologia e la produzione di indumenti si sono unite per combattere questa piaga e consentire agli atleti di gareggiare senza essere esposti al voyeurismo involontario. Grazie al tessuto che blocca gli infrarossi, il numero di atleti che possono essere vittime di questo tipo di fotografia si riduce notevolmente. A loro volta, questi indumenti contribuiscono a ridurre l’impronta di carbonio della loro produzione.

Finora Mizuno si è concentrata principalmente su prodotti ad alte prestazioni che supportano gli atleti nella ricerca di prestazioni più dinamiche.

Comunicato stampa di Mizuno.

Il marchio ha condiviso un’infografica in cui si può vedere come i due strati di tessuti co-creati dalle tre aziende – Kyodo, Sumitomo e Mizuno – blocchino la possibilità di scattare tali immagini.

Infografica pubblicata da Mizuno che mostra gli effetti del tessuto che blocca gli infrarossi.
Infografica pubblicata da Mizuno che mostra gli effetti del tessuto che blocca gli infrarossi. Fonte: Mizuno.

Parigi 2024 è stata la sede in cui gli atleti olimpici hanno potuto sperimentare cosa significhi gareggiare ad alte temperature con indumenti dotati di un tessuto che blocca gli infrarossi. Il risultato è stato un successo e gli atleti hanno potuto gareggiare senza essere vittime del voyeurismo fotografico.

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