Secondo il rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici(IPCC) sugli impatti del riscaldamento globale:
Le attività umane hanno causato un riscaldamento globale di circa 1,0°C rispetto ai livelli preindustriali. È probabile che il riscaldamento globale raggiunga 1,5°C tra il 2030 e il 2052 se continua ad aumentare al ritmo attuale”.
IPCC
Bisogna chiarire che il concetto di riscaldamento globale di 1,5°C è il limite fissato dall’Accordo di Parigi come obiettivo critico per evitare i forti impatti del cambiamento climatico.
Il riscaldamento globale ha origine nella Rivoluzione Industriale in Europa occidentale, circa 180 anni fa. A partire dagli anni Trenta del XIX secolo, a causa dell’attività industriale, il clima ha risentito dell’aumento delle concentrazioni di gas serra. L’effetto serra è il riscaldamento che si verifica quando l’atmosfera intrappola il calore irradiato dalla Terra nello spazio.
Le attività industriali hanno aumentato i livelli di anidride carbonica nell’atmosfera di quasi il 50%. L’aumento e la concentrazione di CO2 sono dovuti alla combustione di combustibili fossili come il carbone e il petrolio. In misura minore, il disboscamento dei terreni, l’agricoltura, l’industria e altre attività umane hanno aumentato le concentrazioni di gas serra.
L’IPCC, composto da esperti scientifici di tutto il mondo, ha concluso che l’aumento di CO2, metano e protossido di azoto nell’atmosfera durante l’era industriale è il risultato delle attività umane. Il risultato sono i cambiamenti osservati nell’atmosfera, negli oceani, nella criosfera e nella biosfera. I Paesi che emettono più CO2 sono la Cina, gli Stati Uniti e, in terzo luogo, l’UE.
Quali sono gli impatti del riscaldamento globale?
Il riscaldamento è significativo sia per i sistemi umani che per quelli naturali. Gli impatti nel contesto umano includono la salute. Sono aumentati i decessi legati al caldo, la disidratazione, la perdita di funzionalità renale, il cancro della pelle, le infezioni, i problemi di salute mentale e le complicazioni della gravidanza. Inoltre, si è registrato un aumento delle allergie e delle malattie cardiache e polmonari.
Questa situazione porta anche a un aumento delle inondazioni e a siccità estreme che colpiscono l’agricoltura e possono portare alla scarsità di cibo.
A queste questioni si aggiunge il problema degli alloggi. Le aree costiere corrono maggiori rischi a causa dell’innalzamento del livello del mare, con conseguenti spostamenti e necessità di trasferire le comunità.
Per quanto riguarda gli impatti del riscaldamento globale nel contesto naturale, gli ecosistemi terrestri e marini stanno vivendo cambiamenti significativi. La biodiversità e i servizi ecosistemici ne risentono in modo significativo, e lo scioglimento dell’Antartide ne è un chiaro esempio. I cambiamenti climatici si riflettono anche in eventi meteorologici estremi sempre più frequenti e intensi, come ondate di calore, uragani e grandi tempeste.
È possibile invertire la situazione?
È importante notare che, sebbene il riscaldamento di 1,5 gradi presenti sfide importanti, non è considerato un punto di non ritorno. Azioni efficaci per mitigare i cambiamenti climatici possono limitare e ridurre questi impatti negativi attraverso azioni collettive e individuali.
Quali sono le misure per limitare la temperatura globale?
Le azioni che contribuiranno a limitare il riscaldamento globale includono la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso la transizione verso le energie rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica. La riforestazione, poiché piantare alberi e ripristinare gli ecosistemi aumenta l’assorbimento di CO2. Anche l’implementazione di un’agricoltura sostenibile, adottando pratiche che migliorino la salute del suolo. La conservazione della biodiversità attraverso la protezione e il ripristino degli habitat naturali. Tutto questo insieme all’innovazione tecnologica per catturare e immagazzinare il carbonio.
Non dobbiamo dimenticare di promuovere la consapevolezza e l’educazione al cambiamento climatico. È necessario promuovere cambiamenti nei comportamenti e nei consumi delle persone.
Esempi di Paesi che stanno affrontando questo problema
Tra i Paesi in cima alla lista per l’adattamento e la preparazione ai cambiamenti climatici c’è la Norvegia, con politiche di energia rinnovabile e riduzione delle emissioni. La Nuova Zelanda ha progetti di riforestazione e obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni. La Finlandia ha adottato politiche per aumentare l’uso delle energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica. La Svezia è uno dei primi Paesi a implementare una tassa sul carbonio, incoraggiando la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. La Svizzera investe in tecnologie pulite e promuove la conservazione della biodiversità.
Un altro esempio è il Cile, che è il terzo paese con i migliori risultati in materia di cambiamenti climatici, dopo Danimarca e Svezia. È anche l’unica nazione americana nella top 20 dell’elenco di adattamento.
Per l’UE, secondo il Regolamento europeo sul clima, i Paesi devono ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030. L’obiettivo è quello di rendere l’UE neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Ciò significa emettere nell’atmosfera solo quei gas serra che possono essere assorbiti dalla natura, dalle foreste, dagli oceani e dal suolo. Per raggiungere questo obiettivo, i Paesi dovranno ridurre drasticamente le loro emissioni e trovare il modo di compensare le restanti emissioni inevitabili.
Uno degli obiettivi dell’UE è che il 32% della produzione di elettricità provenga da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 48% entro il 2030.
Le misure per raggiungere questi obiettivi includono posti di lavoro più verdi, l’uso di energie rinnovabili, l’attuazione della legislazione europea sui rifiuti, trasporti puliti e un maggiore uso dei trasporti pubblici, che potrebbero ridurre le emissioni fino al 50% entro il 2050. L’obiettivo è anche quello di migliorare l’industria delle costruzioni con edifici e sistemi efficienti dal punto di vista energetico.
Questi sono alcuni dei Paesi impegnati nella causa climatica. Stanno attuando diverse strategie per mitigare gli effetti del riscaldamento globale e promuovere la sostenibilità.
In conclusione, mantenere il riscaldamento globale al di sotto di questa soglia è fondamentale perché anche un piccolo aumento della temperatura può avere effetti significativi sulla natura e sull’uomo. Anche se impegnativo, limitare il riscaldamento a 1,5°C è un obiettivo che gli scienziati ritengono raggiungibile con l’azione e la cooperazione globale.