Fleather hábitos culturales

Soluzioni intelligenti e abitudini culturali nella moda

Visual Curator
Marilaura Ingarozza
Translator
Andrea Terrado

Le abitudini culturali sono quei comportamenti accettati all’interno di un gruppo di persone che condividono elementi comuni, come lingua, valori, credenze e costumi.

In altre parole, il comportamento umano è in gran parte guidato da abitudini culturali e le abitudini di consumo della moda non ne sono esenti.

Siamo di fronte a una crisi climatica ed è necessario ridurre le emissioni di gas serra per ottenere una produzione più sostenibile e soluzioni intelligenti.

Secondo le stime della società di consulenza McKinsey & Company e della Global Fashion Agenda, l’industria della moda contribuisce a circa il 4% delle emissioni globali totali.

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Cuoio realizzato con fiori riciclati

La produzione di pelle animale ha impatti negativi sull’ambiente. Il suo processo richiede molta energia e acqua mentre rilascia sostanze chimiche pericolose che possono inquinare fiumi e terreni oltre a sfruttare, maltrattare e uccidere gli animali.

D’altra parte, le pellicce sintetiche sono fatte di plastica da combustibili fossili. Sebbene possiamo trovare alternative innovative a questi due tipi di pelle, queste non sono sempre la soluzione perfetta.

Phool, che significa “fiore” in hindi, è un’azienda di Kanpur, in India, che offre una soluzione sostenibile al problema del cuoio.

È nato dopo che il suo fondatore ha osservato il numero di fiori lanciati come parte del culto indù nel fiume Gange.

Tradizionalmente, milioni di offerte floreali accompagnano rituali e cerimonie religiose su questo fiume sacro, generando circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti ogni anno. Questi fiori possono spesso contenere qualche sostanza chimica che inquina il fiume.

Abbiamo iniziato la nostra vita con un’idea semplice: pulire il fiume più sacro dell’India. Nel processo, abbiamo scoperto un materiale che cresce nel nostro stabilimento e potrebbe un giorno sostituire la pelle animale per sempre.

Ankit Agarwal, fondatore

All’inizio, questi rifiuti floreali furono trasformati in bastoncini di incenso e, mentre li producevano, una sostanza densa cominciò a crescere sulle fibre inutilizzate.

Questo attirò la loro attenzione e li fece decidere di indagare. È così che è nato Fleather.

Finora, sono stati creati con successo prototipi di borse, portafogli e scarpe con questo nuovo materiale.

L’azienda non solo contribuisce alla pulizia del fiume ma anche crea opportunità di lavoro per le famiglie della zona.

Attualmente, stanno lavorando con Phillips-Van Heusen Corporation (PVH Corp.), la società dietro Calvin Klein e Tommy Hilfiger, nella produzione di borse realizzate con Fleather.

Phool abitudini culturali
I lavoratori di Phool raccolgono fiori scartati dopo essere stati offerti alle divinità in uno dei più grandi templi di Kanpur situato sulle rive del Gange, PH: Sushmita Pathak e BBC

Altre soluzioni intelligenti basate su abitudini culturali

Fleather fa parte di una tendenza di materiali sostenibili che cerca di risolvere i problemi ambientali.

Scarpe a base di vino

Il vino è stato un simbolo culturale fin dall’antichità.

Ogni anno vengono prodotti 26 miliardi di litri di vino in tutto il mondo, generando circa 6,5 miliardi di litri di rifiuti come bucce e semi.

L’Italia è il principale leader con il 18% della produzione totale mondiale di vino.

Ogni fase della sua produzione contribuisce in modo significativo al danno ambientale, degradando i suoli, riducendo la biodiversità, inquinando l’acqua, oltre a lasciare una grande impronta ambientale dal processo di confezionamento e trasporto del prodotto finito.

Pangaia è un’azienda che produce scarpe in pelle dagli scarti delle uve della produzione vinicola italiana.

Ma non solo riutilizzano le vinacce d’uva scartate, parte della suola in gomma è anche prodotta da rifiuti industriali riciclati.

Inoltre, è anche un’azienda rispettosa dell’ambiente che ottiene la certificazione B Corp, che viene concessa alle imprese responsabili e trasparenti che considerano l’impatto delle loro decisioni lungo tutta la loro catena di processo.

È prodotto responsabilmente in Portogallo, utilizzando un minimo di acqua e metodi alternativi di concia vegetale, colla a base d’acqua e lacci di cotone naturale con punte in plastica riciclata al 100%.

pangaia
Pangaia

Moda senza plastica

La nostra dipendenza dalla plastica è iniziata nel 1960.

La produzione di questo materiale sintetico non biodegradabile sta crescendo a un ritmo allarmante. Enormi volumi di rifiuti possono essere trovati nelle discariche e nei corsi d’acqua.

Secondo il rapporto “The New Plastics Economy Rethinking the future of plastics“, la produzione di plastica è aumentata negli ultimi 50 anni, da 15 milioni di tonnellate nel 1964 a 311 milioni di tonnellate nel 2014, mentre si prevede che raddoppierà di nuovo nei prossimi 20 anni.

Entro il 2050, ci sarà più plastica che pesci negli oceani del mondo

The New Plastics Economy Rethinking the future of plastics  

L’industria della moda è dominata da fibre sintetiche come il poliestere, la sua produzione consuma molta energia e grandi quantità di acqua e produce alti livelli di emissioni di gas serra.

Inoltre, questi tessuti sono la più grande fonte di microplastiche, particelle di plastica quasi impercettibili, prodotte dalla degradazione dei rifiuti di plastica che possono rappresentare una minaccia per gli animali e la salute umana.

moda senza plastica

Puliamo questo posto

Girlfriend Collective è un’azienda di abbigliamento sportivo. Sono sostenibili ed eticamente fatti. Usano materiali riciclati come bottiglie d’acqua post-consumo, reti da pesca recuperate dal mare e ritagli di tessuto tra gli altri rifiuti.

Il loro tessuto è tinto con coloranti ecologici e le acque reflue vengono accuratamente pulite e raffreddate prima di essere rilasciate.

Poiché la maggior parte dell’abbigliamento sportivo è fatta di tessuti sintetici, si consiglia di lavarli in un sacchetto o filtro.

Questa azienda produce e vende un sacchetto di lavaggio che si collega alla lavatrice e cattura queste fibre prima che possano entrare nei corsi d’acqua, mantenendo le microfibre lontane dagli oceani.

Anche il loro packaging è riciclato e riciclabile al 100%.

girlfriend collective abbitudini culturali
Girlfriend Collective

#BecauseThereIsNoPlanetB

Ecoalf è un altro marchio di moda sostenibile impegnato per l’ambiente.

Fondata in Spagna, utilizza reti da pesca scartate, bottiglie di plastica post-consumo e pneumatici usurati per creare le sue linee di capispalla e costumi da bagno.

Il suo obiettivo è ridurre il consumo di risorse naturali. Ecco perché utilizza materiali riciclati, come nylon, poliestere, lana e cotone riciclato, riducendo il consumo di acqua e le emissioni di CO2.

Sono un marchio certificato Global Recycling Standard (GRS), che garantisce che tutti i tessuti utilizzati provengono da fonti riciclate.

Inoltre, nel 2018 è diventato il primo marchio di moda spagnolo a ricevere la certificazione B Corporation.

Nelle sue stesse parole: “Il futuro è ieri. Prendiamo i rifiuti di ieri e gli diamo una seconda vita come fibra sostenibile”.

Ecoalf abitudine culturali
Tienda Ecoalf a Berlino, PH: echochamber

Dal caffé alla moda

Molte persone iniziano la giornata bevendo una tazza di caffè. Ecco perché è una delle bevande più popolari al mondo, insieme all’acqua e al tè.

Il caffè viene coltivato nelle aree tropicali e subtropicali. La sua produzione ha un impatto negativo sull’ambiente a causa dell’uso di prodotti agrochimici, causando deforestazione, erosione del suolo e contaminazione dell’acqua derivante dallo scarico di inquinanti organici nei corsi d’acqua.

Sundried è un’azienda legata allo sport e al fitness.

La sua collezione di abbigliamento sportivo EcoTech® è realizzata in tessuto proveniente da fondi di caffè riciclati.

Questi prodotti di scarto del caffè in genere finiscono in una discarica, quindi questo processo di riciclaggio è veramente etico e responsabile.

Vengono lavorati in un ambiente a bassa temperatura e alta pressione per essere trasformati in fili, che vengono poi usati in un tessuto naturale high-tech.

Sundried, PH: advntr

Le abitudini culturali possono sembrare provenire da atti individuali, ma in realtà sono modellate dalla cultura che ci circonda.

I consumatori stanno diventando sempre più consapevoli delle loro abitudini di consumo in relazione all’impronta ambientale generata dall’industria della moda.

Mentre stiamo iniziando a eliminare alcuni comportamenti che mettono in pericolo l’ambiente, abbiamo la responsabilità di scegliere il modo migliore per consumare i prodotti riducendo la quantità di rifiuti.