Alberi di luce lungo un viale. Un prato per illuminare la propria casa. Oppure delle alghe per rendere luminoso un laghetto. Un’opportunità di produrre energia rinnovabile, sostenibile e pulita. Ma gli alberi di luce non sono semplici fantasie. Non è una novità, infatti, che le foglie delle piante possano generare un flusso di elettroni. Secondo i ricercatori tutte le piante verdi, che siano foglie, erba o alghe, contengono veri e propri generatori solari. In altre parole gli alberi di luce sanno come prendere un raggio di luce e trasformarlo in elettricità. Il fatto, che ha del clamoroso, è stato annunciato di recente dai ricercatori dell’Università di Tel Aviv. Gli scienziati sono riusciti ad ottenere questo risultato lavorando su una micro-alga. Attraverso un enzima, sono riusciti a produrre idrogeno, utilizzando il vegetale come un bioreattore.
Energia rinnovabile dalle piante
Ci vorranno ancora degli anni prima di ottenere una produzione concreta di energia dalle piante. Ma la ricerca avviata sembra essere molto promettente. Si può immaginare cosa vorrebbe dire un’intera foresta in grado di produrre luce (oltre all’ossigeno con la fotosintesi). E questa è solo una delle tante qualità nascoste del mondo vegetale. Un mondo che non smette di sorprenderci per la sua ricchezza e complessità. E che, non lo dimentichiamo, è il maggior responsabile delle condizioni di vita sulla terra. In attesa di vedere quali sviluppi prenderà la ricerca alcuni designer hanno già colto l’opportunità per provare ad immaginare applicazioni concrete di questa tecnologia sostenibile.
La tecnologia ispira il design
Una designer e una start-up olandesi hanno proposto Living Light. Si tratta, in pratica, di una lampada costituita da una pianta che s’illumina. La pianta stessa genera l’energia necessaria per far funzionare l’elemento illuminante. Genera un’energia pulita e sostenibile senza batterie o corrente elettrica.
L’idea di Ermi Van Oers, designer olandese, è stata quella di integrare la tecnologia in un progetto di design collaborando con Plant-e, (una start-up che trasforma le piante in fornitrici d’energia). Al TEDx di Amsterdam, Van Oers è riuscita a creare un oggetto unico ed originale.
La designer afferma: “La natura è piena di soluzioni brillanti. Il mio obiettivo come designer è ispirare le persone con la potenza della natura.” In effetti produrre energia dalle piante potrebbe essere il futuro nostro e del pianeta.
La natura è piena di soluzioni brillanti. Il mio obiettivo come designer è ispirare le persone con la potenza della natura.
Come funziona Living Light
Il funzionamento di Living Light è abbastanza intuitivo. Grazie alla fotosintesi le piante producono sostante organiche e reazioni chimiche. In un processo chimico catalizzato tramite la luce solare. Con la fotosintesi le piante non solo crescono e fioriscono ma generano protoni ed elettroni. In questo modo producono elettricità. Van Oers e Plant-e hanno sfruttato queste caratteristiche per produrre una “cella a combustibile vegetale”. Cioè un piccolo motore in cui gli elettroni si separano dai protoni e poi scorrono in un filo, trasformandosi in energia elettrica. La pianta, in un vaso trasparente e con una cella alla base, si illumina quando qualcuno la tocca.
La lampada ha due grandi vantaggi: è auto-sufficiente (non ha bisogno di corrente elettrica o batterie), ed è sostenibile, dato che è naturale al 100%. Essendo off-grid (cioè non collegata alla rete elettrica) ha l’enorme qualità di funzionare in assenza di una rete fisica.
Evoluzione e innovazione
Living Light è singolare ma anche elementare. Ha bisogno solo di luce, terreno e acqua. Si basa, come abbiamo visto, su un processo del tutto naturale. Processo conosciuto da secoli. Ed è interessante come la famiglia vegetale agisca da fonte d’ispirazione per l’innovazione.
Abbiamo già accennato come si stiano ricreando processi fotosintetici in laboratorio per produrre idrogeno.
Pregi e difetti
Living Light è ancora un prototipo ed ha dimostrato alcuni difetti, innanzitutto la durata. Al momento è in grado di produrre solo mezz’ora di luce dopo essersi “ricaricata” per 24 ore. Ma Van Oers sta lavorando per migliorare le performance. La designer e la sua squadra stanno lavorando per rendere il progetto scalabile, ossia efficace anche su larga scala. Attualmente un parco pubblico di Rotterdam è illuminato solo grazie all’energia microbico-vegetale.
L’energia è un fattore fondamentale per lo sviluppo di una comunità. E poter accedere a fonti rinnovabili è meglio sia per l’uomo che per l’ambiente. I consumi elettrici sono uno dei fattori critici per combattere il cambiamento climatico. Living Light è uno dei molti progetti innovativi per ottenere energia dalle piante. Potrebbe essere un punto di partenza per una tecnologia avanzata. In grado di sostituire, in futuro, la nostra attuale rete d’illuminazione elettrica urbana.
Per approfondire: Foresta in cammino
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