Lanciato nel 2017, Studio Sartoriale punta sul concetto di riciclo creativo. I capi sono minimal, confortevoli, dai colori più svariati e soprattutto strizzano l’occhio al sostenibile. Giulia Franzan è la fondatrice del brand. Il suo focus e la sua filosofia: no-waste per accrescere la consapevolezza dei consumatori ad evitare sprechi e acquistare green.
Il processo creativo
I tessuti utilizzati sono in quantità limitata e provengono da un processo di ricerca in magazzini e laboratori italiani. Infatti, la creazione delle collezioni, con base a Verona, non si basa su nuovi tessuti, ma punta al riutilizzo e al riciclo, a cui si aggiunge la creatività del designer per permettere ai consumatori di vestire in modo sostenibile, pur rimanendo alla moda.
Ogni pezzo viene confezionato a mano attingendo dunque alla tecnica handmade, ponendo molta attenzione ai dettagli. Il design di ogni capo è pensato per incoraggiare i clienti ad accettare e amare i propri corpi, perché proprio attraverso il corpo ogni persona racconta la sua storia.
L’ispirazione di Studio Sartoriale
Il marchio si basa sul concetto di valorizzazione del corpo femminile, mirando ad abbattere il concetto di bellezza universale. Questo pensiero è associato anche ad una sensibilità green che vuole portare il consumatore ad essere consapevole di ciò che compra. Le capsule collection lanciate sono limitate e non seguono la stagionalità dei mass market.
Vedi anche su Nuvole, capi unici e sostenibili di Vania Trevisan