James Barnor

James Barnor: Ever Young

Translation
Matteo Risso

Ever Young era il nome dello studio fotografico che James Barnor aveva ad Accra. Barnor racconta: “Molto prima che ci fosse Photoshop, usavo una matita. Ritoccavo le immagini per far sembrare le persone più giovani”.
Da qui il nome dello studio, che significa “sempre giovane”. Un nome ironico, significativo e coinvolgente. Ma la stessa cosa si potrebbe dire di lui: sempre giovane. E anche delle sue foto.

Documentare la transizione

James Barnor è nato nel 1929 in Ghana. Ha fondato il suo studio Ever Young ad Accra intorno al 1950. In quegli anni, il Ghana si stava indirizzando verso l’indipendenza. In un ambiente indeciso sul futuro, Barnor inizia a documentare la transizione. Attraverso uno stile libero e autentico. Anche attraverso uno sguardo attento il suo stile narrativo risulta essere un atto silenziosamente rivoluzionario. Non potrebbe essere altrimenti. Sì, perché raccontare una storia è anche disegnare il futuro.

Drum Cover Girl, Erlin Ibreck, a Trafalgar Square, Londra, 1966. Concessione di Galerie Clémentine de la Féronnière @clementinedelaferonniere

L’arrivo a Londra e Drum

Quando il Ghana ottenne finalmente l’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1957, Barnor si era creato un nome come fotoreporter.
Nel 1959 arrivò a Londra, continuando i suoi studi qui e portando avanti incarichi per l’influente rivista sudafricana Drum.
La pionieristica Drum rifletteva lo spirito del tempo e le esperienze della fiorente diaspora africana di Londra. Jim Bailey aveva fondato Drum nel 1951 e stabilì un rapporto duraturo con Barnor, usando anche l’ufficio di Fleet Street della rivista come base quando arrivò a Londra.
Barnor tornò in Ghana all’inizio degli anni Settanta per fondare il primo laboratorio di sviluppo a colori del paese. Continuò il suo lavoro come fotografo di ritratti e partecipò anche alla scena musicale.

“A 79 anni sono stato riconosciuto”

Nel 1994 finalmente torna a Londra dove il suo lavoro comincia ad attirare un nuovo pubblico, uno più ampio. Attraverso mostre in luoghi come i Black Cultural Archives nel 2007 e Rivington Place nel 2010.
“A 79 anni sono stato riconosciuto” ha detto il fotografo, con un pizzico di ironia.
La sua visione originale della comunità è uno dei suoi tratti distintivi. Eppure si manifesta con una potenza espressiva non comune. Dopodiché un insieme di mito e realtà.
“Ogni percorso di vita”, dice Barnor, “ha bisogno della fotografia. Bisogna usarla per insegnare e per registrare un momento. Le persone e la ritrattistica sono la cosa più importante: quando vai in un posto, sono le persone che incontri che saranno la cosa che ricorderai”.

Mike Eghan Jr., il primo DJ di colore a Londra, a Piccadilly Circus.

Tra verità e racconto

La sua narrazione del panafricanismo e delle speranze di un nuovo futuro è sicuramente un atteggiamento espressivo fuori dagli schemi. Capace, in qualche modo, di mescolare verità e racconto. Trasformandolo alla fine in qualcosa di più vero. In altre parole, questa è la “connessione” che rende unici gli scatti di Barnor. Racconta i cambiamenti sociali e politici che hanno segnato la storia recente del suo paese. Nel farlo, racconta anche le vicissitudini della comunità africana di Londra. Collocandola in un arco temporale di sei decenni. Con un’attenzione speciale dedicata ai decenni dal 1950 al 1980.

Per l’artista, famiglia e comunità sono state una costante fonte di ispirazione. Tra coloro che ha avuto la fortuna di fotografare ci sono il politico panafricanista J.B. Danquah, il futuro primo presidente del Ghana Kwame Nkrumah, la duchessa di Kent, l’allora vicepresidente degli Stati Uniti Richard Nixon e il campione di boxe Roy Ankrah.

“Lucky Jim”, come i suoi amici chiamano affettuosamente James Barnor, irradia ancora ottimismo. A 93 anni, il suo talento è sempre in movimento. Come quando fotografava l’alta società del Ghana e contemporaneamente gestiva band e ospitava concerti. Fino all’alba nel suo studio a Jamestown, Accra. Un uomo dalla creatività non comune. Tenace e sempre aperto a nuove sfide.

James Barnor, Sick Hagemeyer shop assistant, Accra, c. 1957, Courtesy Autograph
James Barnor, commessa di Sick Hagemeyer, Accra, c. 1957, concessione di Autograph

La Retrospettiva

Il MASI di Lugano presenta la più grande e completa retrospettiva mai dedicata al fotografo ghanese. Realizzata dalle Serpentine Galleries di Londra, la mostra registra la lunga carriera durante la quale Barnor si è misurato con ogni genere fotografico: dal ritratto in studio al reportage giornalistico, dagli editoriali di moda alla fotografia di strada.
La mostra presenta lavori dall’archivio personale dell’artista, comprese molte immagini inedite.
“Una sorta di ritorno a casa, in cui immagini orfane ricevono una seconda vita”, come dice lo storico dell’arte Kobena Mercer.

Dopo la mostra al MASI di Lugano, le foto saranno esposte al Detroit Institute of Arts.

James Barnor: Accra/Londra – A Retrospective è sponsorizzata e organizzata da Serpentine Galleries, Londra. Curata da Lizzie Carey-Thomas, Chief Curator, Serpentine e Awa Konaté: Culture Art Society (CAS), Assistant Curator.

Leggi di più: MASI in Lugano

Un video di James Barnor: link

Serpentine Galleries, Londra: link

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