Sayaka Ganz: impressionismo 3D

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Giorgia Barbiero

Vi è mai capitato di vedere degli animali a dimensioni naturali essere realizzati interamente da scarti industriali come la plastica? Tra le le mille sfaccettature dell’arte e del recupero che iniziano ad essere sempre più vicine a noi, un’artista piena di vitalità vi accompagnerà in questo viaggio. Per il cambiamento climatico, per rinnovare il già fatto. Artisti di tutto il mondo si uniscono sempre più al cerchio della sostenibilità e del recupero dei materiali. Dal canto suo l’artista giapponese Sayaka Ganz si è fatta sentire spaziando in mondo da lei definito: impressionismo 3D.

Nata e cresciuta in Giappone, l’artista si è esibita in diverse mostre in giro per il mondo: dal New Mexico al Missouri. La sua specializzazione in scultura 3D alla Bowling Green State University le ha permesso di entrare nel mondo dell’arte; e una seconda specializzazione in teatro all’Università dell’Indiana. Tra le tante mostre personali, ricordiamo: Danze Della Natura presso la Fondazione Hermann Geiger a Cecina proprio della nostra amata Toscana e Feng Shui – Wind and Water alla Isle Gallery sull’Isola di Man nel Regno Unito.

Sayaka Ganz – Emergence II 2013

Oggetti & Struttura

L’arte per l’artista giapponese è una condensazione di oggetti recuperati e strutture, a tratti quasi elefantiache. In un’intervista dichiara che agli inizi della sua carriera utilizzava spesso il ferro ma diventò sempre più monotono e vincolante. Ora ritroviamo in misura maggiore se non del tutto esclusiva l’utilizzo della plastica. La Ganz compie gli stessi step e metodi alla Kurt Schwitters (colui che raccoglieva oggetti per strada). Giocattoli, posate di plastica, catene e altri mille accessori che fanno parte della vita di massa. L’opera Emergence II è stata assemblata con fili metallici e plastiche di ogni tipo e dimensione. “La mia solidarietà va ugualmente a tutti gli oggetti scartati indipendentemente dai materiali, ma il mio attuale materiale di lavoro preferito è la plastica”.

Le strutture fanno da sfondo in edifici, come quella della Cimer Spa al Paradise Resort di Incheon, in Corea. In un scena oceanica con una balena blu in LED che illumina la stanza, a fianco due tartarughe e altre specie marine. L’artista riesce a rendere giustizia a dei banali utensili in plastica creando ambienti unici. Ricordiamo che gli oggetti comuni e di facile abbandono come l’usa e getta sono le maggiore causa di inquinamento dei mari. La sua visione è di riportare gli occhi umani sulla natura creando un netto contrasto natura-inquinamento.

Lo scopo principale è ricordare che ogni oggetto ha un’anima e dargli nuova vita è fondamentale. Il nome Impressionismo 3D racchiude il concetto e la visione artistica di Ganz. L’impressionismo (che è basato su una nuova concezione di colore e luce e un’impressione visiva) ha sdoganato i concetti tradizionali dell’arte introducendo l’arte contemporanea. I suoi lavori in 3D sono più contemporanei che mai. Un nuovo modo di contribuire e armonizzare luoghi spogli e perché no inaspettati; non è solo una questione di arte dice Sayaka: “Ci aiuta a sentirci più aperti e gentili verso il mondo intero”.

Sayaka Ganz

Tra due correnti artistiche

Queste speciali opere ricordano non lo l’impressionismo ma anche il Dadaismo. L’artista nell’intervista sopracitata appare letteralmente divertita. Il tutto è una sorta di sollecitare, stimolare il corpo e la mente dei fruitori. Grazie a queste strutture di animali in movimento e al concetto che sta dietro alle sue opere. Ganz anima il quotidiano cioè gli oggetti di tutti i giorni e crea una realtà visibile senza fronzoli.

Sayaka Ganz – Nanami 2017

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